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- Facci bianca su Umbria anni’90: sulle tracce della Sacra Corona Unita
- Danilo su Il terrorista del Reichsburger e quelli prima di lui
- Danilo su La pistola fantasma e i bossoli di Perugia
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Sassari,Firenze,Perugia,Potenza: i misteri della pistola del Mostro
Una pistola finita -non si sa come- in un armadio della polizia giudiziaria di Potenza, potrebbe essere la Beretta calibro 22 che ha sparato in alcuni dei duplici omicidi del Mostro di Firenze. Un’arma a lungo cercata a Firenze e quindi a Perugia, quando furono riaperte le indagini sulla morte del medico Francesco Narducci avvenuta nel 1985.L’identità della pistola di Potenza con quella di Firenze mai trovata è ora ipotizzata in una perizia del Ris attraverso la ricostruzione di parte della matricola: una lettera<<c>> e quattro dei cinque numeri che la compongono << 3322>> . Con questa stampigliatura sarebbero stati venduti nel mondo soltanto cinque esemplari: i proprietari di quattro semiautomatiche sono noti (New York,Roma,ancora New York e Agropoli), quello della semiautomatica di Potenza è ignoto. Leggi tutto…
la crisi economica e le nuove start up criminali
La crisi economica riporta nella pratica quotidiana una serie di reati vintage e produce una trasformazione di genere nell’esercizio dell’attività di spacciatore. Il pusher incassa meno perché i clienti hanno meno soldi. Costretto dall’andamento del suo mercato a integrare il mancato guadagno affianca allo spaccio altre attività delinquenziali : scippi, furti, rapine. Diversifica,nuove start up criminali, si direbbe in economia. Leggi tutto…
La Cassazione dice no a Firenze:quel processo è da rifare.
Un punto a favore di Perugia nel conflitto ultradecennale tra I palazzi di giustizia che hanno avuto a che fare con le indagini sulla strana morte del medico Francesco Narducci per un lungo periodo collegate a quelle sui delitti del mostro di Firenze. La corte di Cassazione ha infatti giudicato inammissibile il ricorso del Procuratore Generale Adolfo Sgambaro contro la sentenza della Corte d’Appello di Firenze che ha annullato per incompetenza territoriale il processo e il giudizio di primo grado nei confronti del pubblico ministero perugino Giuliano Mignini e dell’ex dirigente della Polizia di Stato Michele Giuttari. Giuliano Mignini è il magistrato che ha coordinato le indagini sulla morte del medico perugino annegato nelle acque del lago Trasimeno nell’ottobre del 1985 . Morte archiviata come annegamento pur in assenza di un’autopsia che certificasse la causa. Michele Giuttari da vicequestore, capo della Squadra Mobile della Questura di Firenze e quindi da capo del Gides (un gruppo investigativo sui delitti seriali istituito dal Ministero degli Interni) ha lavorato sia sulla morte di Francesco Narducci (è stato ipotizzato un omicidio occultato con uno scambio di cadaveri) che sui mandanti del Mostro di Firenze. Leggi tutto…
La crisi,la camora,la ‘ndrangheta,la mafia e le lavatrici dell’Umbria
La crisi con i suoi fallimenti più o meno pilotati ma certamente in crescita , con i rapidi e talvolta inaspettati cambi di proprietà in attività agricole, silvopastorali e agrituristiche, con le troppe staffette sospette nei comparti in affanno grave come edilizia, immobiliare, industria estrattiva,abbigliamento, sale giochi,ristorazione. La crisi con la sua fame di denaro fresco da iniettare per flebo a chi è in rianimazione ma non ha ancora la morte in fondo al letto . Con la sua sete di investimenti che una volta scendevano da rubinetti che pur di complessa apertura , una volta più che garantiti, si aprivano, parzialmente va da se. Rubinetti che ora son chiusi e perdono gocce sparse quando oliati con la materia giusta. Leggi tutto…
Caso Narducci: 21 marzo fine corsa in Cassazione
Il 21 marzo 2013 il convoglio giudiziario sul quale da ventotto anni viaggiano certezze e dubbi sulla morte di Francesco Narducci arriva alla fine della corsa. Non c’è ,quel giorno, l’opzione dell’andare avanti. Il viaggio finisce per sempre oppure il convoglio torna indietro per ripartire da una nuova udienza preliminare.E in questo ultimo caso eventuale la direzione sarà un’altra e l’approdo incerto e suscettibile di una lunga attesa. Leggi tutto…
<<48 small>>:i tempi lunghi di un giallo infinito
La giustizia italiana sembra periodicamente orientarsi verso i tempi lunghi quando al contrario c’è da stringere per pronunciare parole definitive sulle inchieste che hanno riguardato o riguardano i presunti misteri della morte di Francesco Narducci raccontati e analizzati nel libro di Alvaro Fiorucci <<48 small- il dottore di Perugia e il mostro di Firenze>> (Morlacchi Editore). Qui non si vuole e neppure si può dire che a suggestioni si aggiungono suggestioni. Si intende semplicemente parlare di alcune circostanze che con il passare del tempo ( i tempi lunghi, appunto) sono diventati dei dati di fatto. Sui quali è lecito riflettere. Quanto meno per avere un ragguaglio sul funzionamento dei meccanismi che portano a un giudizio che chiude storie e capitoli. Leggi tutto…
Le ricche strade del rame rubato e riciclato passano per l’Umbria
Il mercato parallelo non conosce crisi , cresce il numero delle bande che gestiscono il riciclaggio, è sempre più facile trovare manovalanza disposta tutto, cresce il numero dei furti. Il giro d’affari è milionario- soltanto Telecom denuncia danni per quattro milioni di euro- ed è saldamente in mano alla criminalità organizzata. I manovali in genere sono rumeni. Una vocazione per un settore a basso rischio e ad alto profitto. L’Umbria è considerata una buona piazza del business del rame rubato e riciclato. I ricettatori- spesso legati alle mafie italiane, alla camorra in un caso recente- hanno i loro sistemi di raccolta e pagano sempre in contanti. Massimo due euro al chilo. Il metallo sporco è riciclabile al novanta per cento e nuovo è stimato intorno agli otto- nove euro al chilo . Leggi tutto…
Clandestini:con le espulsioni criminalità senza rifornimenti.
Sono aumentate del venti per cento le espulsioni -con accompagnamento alle frontiere – degli immigrati clandestini e la situazione dell’ordine pubblico a Perugia appare registrare timidi segnali di un controllo del territorio più efficace e con evidenti risultati di ritorno.Tra questi:meno diffusa sembra la presenza di soggetti a rischio nelle zone calde, sono sensibilmente diminuiti gli scontri tra gruppi rivali e probabilmente meno manodopera e confluita verso le organizzazioni criminali che controllano il mercato della droga e dello sfruttamento della prostituzione. Negli ultimi mesi dello scorso anno, il 2011, furono 130 gli irregolari rimpatriati dalla Polizia di Stato. Nel corso del 2012 le espulsioni sono state 270. Leggi tutto…
Mafie,riciclaggio,crisi economica e poltrone vuote
Il clan camorristico che domina l’area Vesuviana ha un’antica frequentazione con l’Umbria. Nel 2004 Mario Fabbrocino, il capofamiglia- arrestato in Argentina-finì di scontare sette anni di condanna per traffico di cocaina nel carcere di Terni dove aveva trascorso un lungo periodo di detenzione. Adesso è di nuovo in carcere per due ergastoli. Sentenze di altre avventure criminali. Imprese legate alla famiglia attraverso il clan Ruocco- invece- avevano vinto diversi appalti nel settore edile già nel 2007 quando ci fu una retata con cento ordinanze di custodia cautelare. Le aziende messe sotto sequestro in Umbria con il blitz della notte scorsa operano invece nel settore delle produzioni agricole e dell’agriturismo. Leggi tutto…