martedì, Giugno 24, 2025 Categoria: Cronache

L’Umbria nella penisola della droga

Non è uno zero virgola in più o in meno che rassicura. Anzi, il mercato della droga continua ad espandersi nonostante qualche controtendenza desunta dai numeri delle statistiche. Anche il recente rapporto sulle tossico dipendenze in Italia pur registrandole non può non sottolineare  le ramificazioni  che diffondono il  traffico e lo  spaccio, la presenza di sostanze di sintesi sempre più pericolose, l’abbassamento dell’età di chi ne fa uso con  l’irrompere sempre più quantitativamente rilevante dei minorenni, gli arricchimenti delle mafie italiane e straniere. Mercato globalizzato da decenni vede- anche oggi come in passato- l’Umbria in cima a determinate non rassicuranti  classifiche. Quelle delle morti per overdose, per esempio: è seconda dopo le Marche ; Terni risulta essere, insieme con Verona, la città dove in rapporto alla popolazione si consumano più dosi di eroina, 7 dosi e mezza per 1000 abitanti. Perugia è a 3 dosi e mezza. Non è una novità in assoluto , ma ci sono molte novità nella penisola che sniffa e si fa di crack. Nonostante i dati positivi della attività dei servizi sociosanitari e della prevenzione. Dell’impegno quotidiano delle forze di polizia nel contrasto tanto al narcotraffico quanto allo spaccio di strada.

Ecco il comunicato stampa fornito dal dipartimento.

Il consumo di sostanze psicotrope tra i giovani appare leggermente diminuito nel 2024 rispetto al 2023, tuttavia sembrano emergere nuove sfide per la salute pubblica e la sicurezza, legate a una trasformazione qualitativa del mercato degli stupefacenti, alla diversificazione dell’offerta e alla permanenza sul mercato italiano delle Nuove Sostanze Psicoattive (NPS).  Sostanze illegali: segnali incoraggianti tra i giovani Nel 2024, il consumo di cannabinoidi è passato dal 22% al 21%, le NPS dal 6,4% al 5,8%, i cannabinoidi sintetici dal 4,6% al 3,5%, gli stimolanti dal 2,9% al 2,4%, la cocaina dal 2,2% all’1,8%, gli allucinogeni dal 2,0% all’1,2%, mentre gli oppiacei sono rimasti stabili all’1,2%. Questo trend denota una diminuzione del consumo di sostanze più pericolose e complesse, a fronte di un uso ancora significativo della cannabis, che rimane la droga più diffusa tra i ragazzi. Nel complesso, partendo dai dati rilavati tramite lo Studio ESPAD®Italia 2024 che ha coinvolto 20.201 studenti tra i 15 e i 19 anni, si stima che nel 2024 quasi 910 mila giovani tra 15 e 19 anni, pari al 37% della popolazione studentesca, abbia consumato una sostanza psicoattiva illegale almeno una volta nella vita e 620 mila studenti, sempre tra i 15 e i 19 anni (25%), ne abbia fatto uso nel corso dell’ultimo anno. Il consumo di queste sostanze è più comune tra i ragazzi (28%) rispetto alle ragazze (22%).  Cannabis: consumo diffuso e formulazioni più potenti La cannabis resta la sostanza psicoattiva più diffusa in Italia: sono a essa riconducibili il 77% delle segnalazioni da parte delle forze di polizia per uso personale (dato stabile) e il 37% delle denunce per spaccio (in lieve calo rispetto al 2023). La cannabis è inoltre la sostanza primaria per il 13% degli utenti in carico presso i Servizi Dipendenze Patologiche (SerD). Nel 2024, l’analisi delle sostanze stupefacenti presenti nelle acque reflue urbane che arrivano ai depuratori ha evidenziato che cannabis e derivati restano le sostanze psicoattive più diffuse in Italia, con circa 52 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti: un dato stabile rispetto agli anni precedenti. Da evidenziare è inoltre il significativo aumento della concentrazione di THC nei prodotti a base di hashish, la cui potenza è quadruplicata dal 2016 (dal 7% del 2016 al 29% del 2024), soprattutto nelle formulazioni di nuova generazione e nei liquidi utilizzati per le sigarette elettroniche. Cocaina, percentuale di decessi in netto aumento La cocaina si conferma una delle sostanze con il maggiore impatto sanitario e sociale in Italia. Nel 2024, il 35% dei decessi direttamente accertati per intossicazione acuta letale è stato attribuito a questa sostanza, percentuale che risulta in progressivo aumento nel corso degli anni e che ha raggiunto, proprio nel 2024, il suo massimo storico. Nel 2024, per la prima volta, il numero di decessi direttamente attribuiti alla cocaina/crack (80 casi), accertati dalle Forze dell’Ordine, è infatti risultato equivalente a quello legato all’assunzione di eroina/oppiacei (81 casi). Inoltre, la cocaina è responsabile del 30% dei ricoveri ospedalieri legati a droghe (costante rispetto al 2023). Tra gli utenti in carico presso i SerD, il 23% fa uso di cocaina come sostanza primaria e il 3,3% di crack (cocaina base). Le analisi delle acque reflue urbane rivelano che la cocaina è la seconda sostanza psicoattiva illegale più consumata in Italia nel 2024, con una stima media di circa 11 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti, valore in leggero aumento rispetto agli anni 2020-2022. Ancor più di alcol e tabacco, la cocaina è inoltre la sostanza più frequentemente associata al policonsumo. A conferma del trend in aumento dal 2020-2021, è da rilevare il costante aumento, tra le sostanze sequestrate nel mercato al dettaglio, dei campioni di crack con un’elevata concentrazione di principio attivo (attorno al 90%). Nuove Sostanze Psicoattive: minaccia costante  Nel 2024, il Sistema Nazionale di Allerta Rapida per le Droghe (NEWS-D) che ha gestito, in totale, 437 segnalazioni, ha identificato 79 Nuove Sostanze Psicoattive circolanti sul territorio nazionale. Il 32% delle segnalazioni dall’Italia ha interessato sostanze d’abuso classiche, già inserite nelle tabelle del Testo unico sugli stupefacenti. Di particolare rilievo le segnalazioni di sequestri della “cocaina rosa”, una combinazione di MDMA e ketamina generalmente sotto forma di polvere di colore rosa, nella quale possono essere presenti anche altre sostanze psicoattive e agenti di taglio. Le segnalazioni al NEWS-D provenienti dall’EUDA hanno riguardato, invece, un totale di 47 NPS identificate per la prima volta in Europa. Malgrado il trend di consumo tra i giovani risulti in lieve calo rispetto al biennio precedente, l’uso di queste sostanze costituisce una minaccia persistente. Antidepressivi senza prescrizione: trend in crescita tra i giovanissimi Il consumo di sostanze psicoattive tra i giovani rilavato tramite lo Studio ESPAD®Italia 2024, che ha coinvolto 20.201 studenti tra i 15 e i 19 anni provenienti dalle scuole secondarie di secondo grado distribuite su tutto il territorio nazionale, conferma un quadro complesso e multiforme, che include tanto sostanze illegali quanto sostanze legali. Nel 2024, focalizzando l’attenzione sui minorenni, si stima che oltre 500 mila studenti tra i 15 e i 18 anni non ancora compiuti abbiano fatto uso di tabacco, mentre quasi 360 mila hanno riportato almeno un episodio di intossicazione alcolica durante l’anno. Entrambi questi fenomeni mostrano una maggior prevalenza tra le ragazze. A partire dal 2021, inoltre, si è registrato un incremento costante nel consumo di psicofarmaci senza prescrizione medica tra i giovani. Questa tendenza ha raggiunto, nel 2024, i valori più alti di sempre: se la stima è di 510 mila studenti di 15-19 anni che hanno fatto uso di queste sostanze senza prescrizione nel corso della vita, nella fascia 15-18 anni non ancora compiuti sarebbero 180 mila ad averne fatto uso solo nell’ultimo anno (il 12% del totale di quella fascia di età), con una prevalenza più che doppia tra le studentesse.  Gioco d’azzardo e nuove dipendenze digitali A destare preoccupazione è anche la tendenza in crescita al gioco d’azzardo tra i giovani: circa 1milione e 530 mila ragazzi, pari a circa il 62% degli studenti, riferisce di aver giocato d’azzardo almeno una volta nella vita, mentre oltre 1milione e 420 mila ragazzi lo hanno fatto nell’ultimo anno, facendo registrare nel 2024 il dato più alto di sempre. Anche il mondo dei videogiochi rappresenta criticità per molti ragazzi: più di 290 mila studenti minorenni hanno mostrato nel 2024 comportamenti a rischio con i videogame, spesso associati a reazioni emotive forti quando era preclusa loro la possibilità di giocare. Per quanto riguarda l’uso di Internet, invece, nel 2024 oltre 320 mila studenti hanno fatto un uso problematico del web, trascurando gli amici o perdendo ore di sonno per rimanere connessi, manifestando cattivo umore quando non era possibile avere accesso alla rete. Una percentuale, quest’ultima, cresciuta nel periodo post-pandemia e rimasta stabile fino a oggi

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