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Articoli recenti
- Sessantacinque anni fa l’apertura della sede regionale della Rai in Umbria
- I delitti di Alleghe ,il carcere di Perugia, la grazia di Pertini
- “La Rai in Umbria” : aneddoti e curiosità dietro le quinte dal 1959
- 1959: non sarà la BBC però è stato un successo (la Rai in Umbria)
- La Rai in Umbria dal 1959: fatti, personaggi, curiosità
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Sessantacinque anni fa l’apertura della sede regionale della Rai in Umbria
Il 3 ottobre 1959 con l’apertura della sede regionale in via Baglioni a Perugia la Rai avviò la stagione del decentramento territoriale che, con l’istituzione delle regioni nel 1970 e la conseguente riforma del servizio pubblico radiotelevisivo del 1975 avrà nuovi e decisivi impulsi. Dopo sessantacinque anni questa stagione, con caratteri e modalità ovviamente diversi da quegli anni decisamente pionieristici, continua spesso anticipando quelle trasformazioni tecnologiche che stanno cambiando la professione giornalistica e i contenuti delle altre produzioni. Sessantacinque anni che vanno dal nastro magnetico – con gli studi radiofonici di Perugia appendice di quelli romani- alla digitalizzazione dell’informazione e degli altri contenuti destinati alla diffusione locale come a quella nazionale. Leggi tutto…
I delitti di Alleghe ,il carcere di Perugia, la grazia di Pertini
Nel carcere femminile di Perugia, il 10 gennaio 1981 arriva con un provvedimento di clemenza del presidente della repubblica Sandro Pertini l’ultimo atto dei misteri di Alleghe , cinque omicidi avvenuti tra il 1933 e il 1945, due dei quali furono considerati suicidi, casi irrisolti per un tempo lunghissimo. Solo negli anni Sessanta, dopo un’inchiesta giornalistica di Sergio Saviane e le indagini sotto copertura del brigadiere dei carabinieri Ezio Cesca, si scoprì che c’era un filo rosso che collegava tra loro quelle morti, che c’erano più mani assassine e un unico movente : tre persone furono condannate all’ergastolo e una quarta ebbe trenta anni di cui sei condonati per la collaborazione con gli inquirenti. Tra gli ergastolani, Adelina Da Tos che carcerata nel capoluogo umbro, fu, appunto, graziata dopo aver scontato più di venti anni della pena che le era stata inflitta. L’accusa: concorso nell’omicidio di una sua cognata. Probabilmente l’anello debole della serie omicidiaria che dalla tranquilla cittadina del comprensorio dolomitico in provincia di Belluno è deflagrata in decine di pubblicazioni e ha conquistato posizioni negli annali dei grandi fatti di cronaca nera. A Perugia la donna racconta poco e parla con sofferenza del passato con le compagne di detenzione . Leggi tutto…
“La Rai in Umbria” : aneddoti e curiosità dietro le quinte dal 1959
di ALLAN FONTEVECCHIA
110 personaggi, da Biagio Agnes a Sergio Zavoli, da Maurizio Costanzo a Paolo Valenti, dai giornalisti, tecnici e impiegati della prima sede inaugurata il 3 ottobre 1959 in via Baglioni, a quelli che nel complesso di via Masi, sempre a Perugia, dal 1981 hanno potenziato il radicamento sul territorio e, decenni dopo, l’hanno coltivato con la rivoluzione digitale. Sono oltre sessanta anni di storia del servizio pubblico radiotelevisivo quelli che raccontano, con fatti rilevanti, aneddoti sconosciuti e curiosità inedite , il giornalista Alvaro Fiorucci e il regista Gino Goti nel libro “ La Rai in Umbria”, pubblicato da Morlacchi Editore . Ecco, dunque, Claudio Villa che arriva rombando per corso Vannucci e non si toglie la tuta da motociclista neppure per registrare il suo programma. Ecco, ancora, i retroscena delle sfide di Todi e Gubbio a “Campanile sera” condotto anche da Mike Bongiorno ed Enzo Tortora. Leggi tutto…
1959: non sarà la BBC però è stato un successo (la Rai in Umbria)
di Allan Fontevecchia
Quando Jimmy arriva sul Monte Peglia, la Rai e l’Umbria cominciano , per strade parallele, una lenta corsa ventennale verso la modernità . Il servizio pubblico radiotelevisivo ha appena collegato il sud al nord e già chi pianifica un futuro di decentramento territoriale dell’azienda. Mentre la Regione, allo stato nascente, fa i conti con la nuova organizzazione dello Stato: la regionalizzazione è la sua scommessa per il domani . Percorsi per scenari inediti che finiranno in tempi diversi per condizionarsi a vicenda L’Umbria, proprio con gli impianti della Rai ha cominciato a perdere quella marginalità economica e sociale alla quale il dopoguerra l’aveva relegata. Siamo alla fine degli anni ’50 . L’ epopea avventurosa dei ripetitori sulla montagna di San Venanzo , presidio di un paese ora tecnologicamente unito, è già cominciata . Storia di persone , ma non solo. Jimmy, infatti, è, anche lui, un protagonista di quegli anni pioneristici, che è rimasto nella memoria degli uomini. Bell’esemplare di pastore tedesco è stato addestrato a far da portalettere al gruppo dei tecnici che presidiano gli impianti e che spesso rimangono isolati per la neve: il servizio postale a quattro zampe . Leggi tutto…
La Rai in Umbria dal 1959: fatti, personaggi, curiosità
” La Rai in Umbria” , il libro di Alvaro Fiorucci e Gino Goti, pubblicato da Morlacchi Editore, nelle librerie a maggio 2024 , è un piccolo capitolo di una grande storia di donne e di uomini, di un’azienda , di una regione, di un paese. È un mattoncino della Lego che se lo togli, tutto rovina nell’incompletezza. Così il racconto comincia con le figure di un ministro, ex partigiano dei Gap . Giuseppe Spataro che inaugura la sede della Rai, in via Baglioni, a braccetto con il direttore, un nobile siciliano, il conte Leopoldo Notarbartolo di Sciara . L’anno è il 1959. Leggi tutto…
Quando è lecito dire “non mi rompete i… cabasisi”
Il commissario Salvo Montalbano avrebbe detto “Non mi rompete i cabasisi” e, come nei libri di Andrea Camilleri nessuno si sarebbe offeso. Un ragioniere perugino che invece andò giù diretto senza eufemismi “ Non mi rompete i co…” finì sotto processo, accusato di oltraggio a pubblico ufficiale, perché i destinatari del suo invito erano quattro agenti dell’Ispettorato Antifrodi del ministero dell’Agricoltura che non gradirono. C’è differenza, oggettivamente con l’invito a non rompere, a non scocciare, alludendo a quei tuberi molto diffusi in Sicilia, i cabasisi appunto, per evitare di citare direttamente certe del corpo umano che può risultare sgradevole. C’è differenza , ma , l’imputato fu assolto lo stesso con una motivazione che, se non fece giurisprudenza, fece da miccia ad un infiammato scambio di opinioni e di quesiti tra i linguisti che se ne occuparono: l’espressione è da vocabolario ora che, pur inelegante, è diventata di uso comune ? Leggi tutto…
archivio: il vescovo che chiuse le chiese per fermare i ladri
Lucio Decio Grandoni non sa più a che santo appellarsi per mettere un freno ai ladri che imperversano per le chiese della sua diocesi, quella Todi. Dopo aver bussato a più porte , insoddisfatto delle consultazioni, chiude tutti insieme venti luoghi di culto considerati a rischio, una sorta di allerta gialla. Sbarra porte e finestre per salvare il salvabile. Decisione drastiche così pare non ce ne siano state prima. Da un paio di mesi dell’estate di quest’anno i telefoni della sacrestia e della canonica squillano per notizie preoccupanti. Chiamano i parroci e dicono che, sì è toccato anche a loro: sono arrivati di notte, hanno sfondato quando una porta, quando una finestra, per portar via ora una scultura, ora dei candelabri, una tela di buona fattura , un pezzo di affresco e se, sono antichi per davvero, anche panche e pezzi di confessionale. Leggi tutto…
Archivio: Il mistero di Ponte Allende volato via con un Piaggio Free
La ragazza con il Piaggio Free è diretta al Ponte Allende. Scrive un sms al convivente che si allarma per il contenuto e chiama la polizia. La polizia la raggiunge sul telefonino e lei pronuncia parole che tranquillizzano tutti: Faccio un giro in città, non ci penso neppure a buttarmi nel Nera, torno presto a casa. Invece non torna più. Da quel momento, il pomeriggio del 9 agosto 2003, scompare. Per sempre. Forse si è suicidata e la corrente del fiume ha portato il cadavere chissà dove. Possibile, ma da provare. Un allontanamento volontario per dare una sterzata alla propria esistenza ? Possibile, ma senza un indizio premonitore. E, allora ? Allora mistero per una scomparsa che, come tante altre sparizioni nel nulla , è ancora in cerca di una ragione certa. Leggi tutto…
Il pg Sergio Sottani: ecco la parte criminale dell’Umbria
( ANSA)- Perugia-27/01/2024-“In Umbria deve inquietare una criminalità economica diffusa che, come tale, pur non essendo diretta espressione di associazioni ne costituisce terreno fertile sia per l’infiltrazione che per un omertoso dialogo delinquenziale”: lo ha sottolineato il procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Il magistrato ha ricordato “l’accordo collaborativo tra la Corte d’appello e la procura generale” e ha ricordato come “con gli uffici requirenti si sono adottate buone prassi organizzative e si sono tenuti incontri di autoformazione in tema di violenza di genere, linguaggio giudiziario, intelligenza artificiale, esecuzione penale, procura europea, riforma del processo civile e crisi di impresa”. Leggi tutto…