giovedì, Aprile 15, 2010 Categoria: Cronache

giornalisti, crimine e criminali

Cronaca nera a 360 gradi in un confronto tra Pino Scaccia (inviato del Tg1), Italo Carmignani (inviato de  “Il Messaggero”)  e Alvaro Fiorucci  (vicecaporedattore del Tgr Umbria ) ospiti del circolo culturale “Angelini” di Città di Castello. Il dibattito- coordinato dal presidente del circolo Luigi Chieli-  si è caratterizzato per lo scambio di esperienze e di opinioni, spesso divergenti, tra i tre giornalisti  sullo sviluppo dei fenomeni che hanno caratterizzato l’evoluzione della criminalità dagli anni ’90 dello scorso secolo ad oggi.

Punto di partenza i sequestri di persona, come quello di Augusto De Megni,avvenuto a Perugia e ricostruito da Alvaro Fiorucci nel libro “un bambini da fare a Pezzi” edito da Morlacchi.Pino Scaccia si è soffermato in particolare sulle caratteristiche peculiari del sequestro De Megni rispetto agli altri sequestri di persona dell’”anonima sarda” fatti nell’isola o nel continente.Italo Carmignani ha analizzato invece le ragioni della scomparsa di questo tipo di reato sostituito, in particolare in Calabria, con i delitti propri della criminalità organizzata di tipo mafioso.I tre giornalisti hanno concordato su un fatto: i sequestri di persona costano troppo e rendono poco. La criminalità guadagna molto di più con le estorsioni,il controllo del mercato della droga, degli esseri umani,dello sfruttamento della prostituzione,degli appalti pubblici,dei delitti dei colletti bianchi.

Lascia un commento