Piccole storie nere:Renato Vallanzasca
Un pezzo del supercarcere di Spoleto,una storia di ospiti illustri- terroristi,mafiosi,grandi criminali- e di massima sicurezza per alcune ore è stato sotto il dominio del signore della malavita del nord e re della comasina. Succede nella notte tra il 29 e il 30 dicembre 1984. Renato Vallanzasca e un camorrista sono armati e chi gli ha passato le pistole li ha forniti anche di una buona scorta di esplosivo. E’ un tentativo di evasione che non dovrebbe incontrare ostacoli: ci sono complicità dentro e fuori il penitenziario. Il piano è stato studiato nei dettagli. Renato Vallanzasca vuol portar via con se parecchi detenuti .Una fuga di massa. Invece vengono scoperti che ancora sono dentro la cella. Renato Vallanzasca e il complice reagiscono e prendono in ostaggio il direttore del carcere e alcune guardie. Un’ala del carcere è in mano loro. Fino a quando rilasciano tutti, consegnano le armi e si arrendono. Al processo il bandito –recita il copione di duro,bello,maledetto e guascone. Dice che il sequestro è stato soltanto un lungo colloquio con il direttore con le guardie. E se la ride quando lo condannano a due anni e sei mesi: se la ride perché- per omicidi e rapine- ha già alcuni ergastoli e un secolo di carcere da scontare.
era e resterà un mito….una leggenda