venerdì, Gennaio 31, 2014 Categoria: Cronache

Meredith:assoluzioni,condanne e i binari della Cassazione

meredithCon il solo dispositivo si può affermare che la Corte d’Assise d’Appello di Firenze ha valutato –  come la Corte d’Assise di Perugia il 5 dicembre 2009 aveva valutato – sufficienti gli indizi per ritenere Amanda Knox e Raffaele Sollecito colpevoli dell’omicidio della studentessa Meredith Kercher avvenuto il 2 novembre 2007. Una  decisione accidentata difficile, sofferta alla fine <<condivisa>>,   come l’ha definita  il presidente Alessandro Nencini con il “Corriere della Sera”. 11-12  ore di camera di consiglio per rovesciare  un’assoluzione  in una condanna. Ci vogliono dunque  le  motivazioni, che si conosceranno entro novanta giorni , per avere contezza piena delle effettive considerazioni che hanno portato gli ultimi giudici (in ordine di tempo) a stabilire in 28 anni e 6 mesi la pena per la studentessa americana e in 25 anni più il ritiro del passaporto per il giovane pugliese che ha aspetto la sentenza  vicino al confine con l’Austria.
Sarà allora interessante scoprire come e in che misura la convinzione dei giudici fiorentini  si è formata – al di la di ogni ragionevole dubbio-sul valore della prova scientifica  e di come e in che misura questa si è intersecata con i riscontri delle indagini tradizionali. Saranno particolarmente significative , insomma,le considerazioni complessive che si potranno leggere intorno all’impianto accusatorio- che comunque appare confermato- costruito dai pubblici ministeri Giuliano Mignini e Manuela Comodi che hanno coordinato il lavoro della Polizia di Stato.  Al processo di  primo grado, il 5 dicembre 2009, quando le condanne  furono a 26 e a 25 anni apparve più evidente  l’efficacia della prova scientifica (le impronte dei piedi,le tracce di sangue,il dna sulla presunta arma del delitto, le evidenze sul gancetto del reggiseno della vittima) che i risultati delle cosiddette investigazioni comuni (varie testimonianze in particolare).
Prova tecnica che la Corte d’Appello di Perugia , il 3 ottobre 2011,ha nella sostanza  disintegrato per il tramite di una superconsulenza e questa disintegrazione , di conseguenza,ha  messo fuorigioco anche  gli elementi di colpevolezza che la pubblica accusa ha ritenuto di trovare ascoltando il visto e il sentito di diverse persone informate sui fatti. Via il sedimento delle analisi di laboratorio, via le testimonianze, inesistente il movente, niente arma del delitto : ecco perché in Appello Amanda Knox e Raffaele Sollecito  sono stati assolti. << Non attendibili gli accertamenti >> di laboratorio  sul coltello (tracce genetiche di Amanda) e sul gancetto (tracce genetiche di Raffaele) ; non si può escludere che talune evidenze si siano manifestate  per contaminazione dei reperti.
L’Appello si materializza con le fattezze di una  pietra tombale che copre un lavoro investigativo ridotto a macerie. Appare così. Sembra così  ma la  Cassazione, il 25 marzo 2013, la rimuove di peso e la scaglia lontano. Il processo va rifatto partendo dalla condanna dei due imputati. Dunque Perugia-Roma-Firenze. Assoluzione annullata <<per vizi procedurali>, secondo le difese. Assoluzione annullata  perché sentenza <illogica e non adeguatamente motivata >> secondo l’accusa. E’ nelle motivazioni che la Suprema Corte usa il caterpillar per  sbancare la bocciatura  dei giudici di secondo grado. E lo fa elencando con puntiglio  le lacune che individua in particolare sul valore dato degli accertamenti scientifici (che il primo grado, ricordiamolo, aveva tenuto in massima considerazione) e  sull’ apporto alla  geometria costruttiva della prova  delle risultanze delle altre investigazioni. E un invito che sembra indicare un persorso obbligato: non solo si riparte dalla sentenza di primo grado, ma anche dalla sentenza che ha condannato con il rito abbreviato Rudy  Guedè   per omicidio volontario in concorso per valutare la posizione dei due concorrenti nel reato.
E ritiene anche non sufficientemente analizzato il movente individuato dai giudici di primo grado  in una escalation di violenza sessuale  che il pm Crini a Firenze leggerà/ha letto come conseguenza di una lite per altre ragioni. Probabilmente la corte nelle motivazioni né migliorerà la leggibilità.
Molti osservatori hanno visto negli argomenti  del rinvio una sorta di binario sul quale far camminare il processo fiorentino.<<Avevamo la massima agibilità- chiarisce e smentisce  il presidente Nencini-  l’unico vincolo  era di essere logici nel motivare in maniera convincente l’eventuale assoluzione >>.E’ però una breve anticipazione nel corso di un’intervista. Solo le motivazioni del secondo appello dunque  ci diranno in maniera compiuta  se e in che misura quel  binario è stato percorso. E quale sarà la materia del nuovo  ricorso in Cassazione che le difese hanno già annunciato. Se i due binari – Cassazione e Corte d’Appello di Firenze-  dovessero stendersi lungo lo stesso tracciato si può ipotizzare con un buon grado di approssimazione che difficilmente la Cassazione potrà ritenere  necessario, un prolungamento fino ad un’altra stazione, la terza stazione di Appello. Una diversa sezione di Firenze o la Corte d’Appello di un’altra sede giudiziaria se dovessero sorgere questioni di incompatibilità. Sarebbe come correggere  se stessa su  un suo precedente pronunciamento . Correzione  prevista, revisione praticabile,percorso legittimo. <<Una via stretta>> l’ha definita Luciano Ghirga  determinato a percorrerla per Amanda Knox quanto è determinata Giulia Bongiorno a imboccarla per Raffaele Solletico.Ma in assenza di nuovi fatti concreti in una direzione o nell’altra tutto potrebbe essere arrivato al capolinea.  Ma questa potrebbe essere soltanto un’impressione.

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