venerdì, Luglio 10, 2015 Categoria: Senza categoria

Dopo i misteri di villa La Sfacciata tornano quelli de Il Forteto ?

imagesGiuliano-Mignini-original-007fiorucci_copertina_fronteDopo il medico tedesco della villa La Sfacciata, ecco che ritorna all’attualità della cronaca anche  la discussa comunità de “Il Forteto”. Di Rolf Reinecke si starebbero occupando i carabinieri che per conto della Procura della Repubblica di Firenze sono andati a cercare notizie ( e forse altro) a Prato dove l’uomo ha avuto per anni , anche negli anni degli omicidi delle coppie  , un’ attività imprenditoriale. Rolf Reinecke , quando scoprì vicino alla sua abitazione i cadaveri dei due ragazzi uccisi a Giogoli era stato a lungo attenzionato dagli investigatori che però non trovarono nulla da addebitargli se non le troppe armi che teneva in casa. Il suo nome , era ricomparso una quindicina di anni fa nelle indagini  sulla morte del medico perugino Francesco Narducci collegate a quelle sui duplici omicidi del Mostro di Firenze per via di una presunta conoscenza comune del farmacista di San Casciano Francesco Calamandrei e di altri personaggi altolocati finiti sotto il cono di luce acceso dagli inquirenti  su ogni possibile sospetto .In quegli stessi anni e per la stessa inchiesta si parlò anche del Forteto e del suo leader Roberto Fiesoli recentemente condannato in primo grado a 17 anni di carcere  accusato di una serie di abusi sui minori  che in diversi periodi sono stati dati in affidamento alla sua comunità-cooperativa impiantata nel Mugello. Oggi   nel libro di Francesco Pini e Duccio Tronci  dal titolo “ Setta di Stato” è raccontato, tra l’altro, il presunto ritrovamento di un bossolo calibro 22 ( è il calibro dei delitti fiorentini)  in un edificio non lontano dalla comunità .Il ritrovamento sarebbe avvenuto  dopo l’omicidio Rontini-Stefanacci (1984)  comunque non successivamente al  1985. Che fine abbia poi  fatto il bossolo non è dato sapere. Nello stesso libro si rammenta che le telefonate anonime che portarono alla riapertura delle indagini sulla morte di Francesco Narducci ( indagini chiuse da ordinanze di archiviazione e da sentenze di proscioglimento  che hanno fatto dire ai difensori  degli indagati che i supposti collegamenti con le terribili vicende fiorentine sono solo fantasie prive di ogni riscontro probatorio) venivano fatte da alcune cabine telefoniche della zona di Foligno. Dalle stesse cabine, accertarono gli inquirenti, era partito anche un certo numero di chiamate verso Il Forteto. Circostanza singolare. Che però non ha portato a elementi processuali di rilievo. Coincidenza con seguito soltanto collaterale. Gli autori delle telefonate  (“48 small-il mostro di Foligno e il dottore di Perugia”-Morlacchi Editore)  sono stati identificati e condannati. Non avevano nulla a che fare con il Mostro di Firenze e  nemmeno con la morte nel lago Trasimeno del giovane professionista umbro. Era, la loro, una vicenda di  aspirazioni amorose frustrate. Quello che nelle telefonate  si diceva di Pacciani, di Narducci e di pratiche esoterico- sataniste  era stato letto nei giornali. E doveva servire per intimorire e portare al cedimento la persona alla quale le telefonate anonime erano indirizzate. Comunque è , come dicevamo, curiosa la circostanza di tempo e di luogo. Un’altra delle tante singolari  coincidenze che si sono manifestate e continuano , di tanto in tanto, a emergere  per svanire nel nulla. E’ una costante nello  svolgimento della trama di questo intricatissimo caso giudiziario che sembra non trovare l’approdo definitivo. Ma non solo per le telefonate si parlò del Forteto durante gli anni dell’inchiesta che il sostituto Giuliano Mignini aveva delegato al vicequestore Michele Giuttari. Ad esempio si parlò del Forteto quando venne ritrovato un appunto della Sam del 1986  con un elenco di persone sospettate . Al numero 103 figurava il nome di Roberto Fiesoli, al numero 181 quello di Francesco Narducci. Francesco Narducci era nella lista forse perché la sua auto era transitata per i caselli considerati da vigilare con particolare cura. Roberto Fiesoli forse per via di alcuni precedenti a sfondo sessuale già annotati nel 1985. E anche tra le carte di Francesco Calamandrei ( deceduto per cause naturali dopo il proscioglimento da tutte le accuse relative ai procedimenti perugino e fiorentino) fu trovato un appunto del 1997 che  lo metteva in relazione con Il Forteto : “Comunità Il Forteto parlare con Fiesoli – Vicchio” . Probabilmente la necessità di un appuntamento per questioni familiari. Una coincidenza  fortuita evidentemente , visto che per le inchieste di cui si tratta, quell’appunto e quell’elenco non hanno dato riscontri e sviluppi giudiziari. C’è comunque di più. Ed anche questo è singolare ma  buono soltanto per un gioco di fantasia, senza riscontri con la realtà. Infatti si può solo immaginare di sentirsi di fronte ad un unico quadro e alla stessa rappresentazione, visti gli esiti concreti più volti richiamati, che la storia giudiziaria degli stessi eventi ci consegna. Per il presunto omicidio di Francesco Narducci furono indagate alcune persone che in qualche modo gravitavano intorno ad alcuni personaggi che avrebbe avuto a che fare con la cooperativa. La pista fu suggerita da un detenuto che descriveva la comunità come una sorta di prigione violenta. Gli indagati per il presunto omicidio furono poi prosciolti su richiesta dello stesso pm che non aveva trovato riscontri alle accuse arrivate dal carcere. . E tutto, coincidenze, incroci di circostanze, riemersioni di fatti antichi ,al momento vale quanto una nota a margine. Vedremo.

2 commenti to “Dopo i misteri di villa La Sfacciata tornano quelli de Il Forteto ?”

  1. Samuele Burlamacchi ha detto:

    Date un’occhiata a uno degli identikit relativi al cosiddetto mostro di Firenze, anzi a 2 degli identikit, uno di fronte, l’altro di profilo e guardate un po’ a chi somigliano. Curioso, no ? Solo che in quella direzione QUALCUNO ha impedito che si indagasse. Chissà perché?!

  2. Uitrtuuu ha detto:

    Anonimo in quanto dietro questa storia ci sono stati personaggi importanti insospettabili. Gli unici che hanno capito tutto sono Michele Giuttari e Mignini oramai messi fuori gioco. Chi scrive e’ un’Italiano che ha letto molti libri sul caso e’ ha capito cosa Giuttari e Mignini hanno intuito.
    I delitti del Mostro di Firenze sono i delitti di un gruppo di Mostri che ha agito come una Setta: non sono stati presi per due motivi molto semplici: 1) gli inquirenti non erano assolutamente preparati per questo tipo di crimini (setta esoterica oppure di magia nera). 2) personaggi importanti dal punto di vista delle professioni ed assolutamente insospettabili che sono stati coperti perché alcuni di loro erano direttamente coinvolti in crimini gravissimi non solo le uccisioni delle coppie e relative escissioni, ma soprattutto il coinvolgimento in riti esoterici/magia nera che coinvolgevano i ragazzi/bambini del Forteto. Il segreto inconfessabile e’ e sarebbe stato uno scandalo esplosivo a livello nazionale, medici, dottori, ambasciatore, magistrati, avvocato, personaggi altolocati/nobili, che partecipavano ai riti esoterici e di magia nera che avevano come oggetti i delitti, escissioni ed il coinvolgimento dei minori del Forteto.
    Nessuno ha avuto il coraggio di rinfacciare i dettagli concreti scoperti durante le indagini ai Politici di ieri e quelli di oggi, altro che indizi…nessuna interrogazione parlamentare.
    A casa del Calamandrei hanno trovato libri e riferimenti alla magia nera e satanismo come a casa di Pacciani,.
    Narducci e’ stato riconosciuto come il fotografo che partecipava ai riti ai quali venivano portati i minori, bambini e ragazzi, lui è’ stato visto al Forteto. Narducci e Calamandrei si frequentavano. Il Fiesoli del Forteto e’ stato visto nella piazzola degli Scopeti prima che avvenisse il delitto. A casa del Calamandrei e’ stato trovato un biglietto che indicava la conoscenza del Fiesoli e del Forteto. I Francesi che sono stati uccisi nel 1985 erano venuti per partecipare a qualche rito degli Hare Krishna nella villa Vindravana, il ragazzo Francese frequentava gli Hare Krishna. Il Magistrato Vigna, ma anche Pacciani ed altri personaggi indagati quale il mago Indovino sono stati visti nella villa degli Hare Krishna, inoltre il figlio del Magistrato Vigna frequentava la villa degli Hare Krishna. Una delle prostitute testimone di questa storia incredibile ha affermato che il Capo degli Hare Krishna di allora aveva partecipato ad uno di tali riti insieme al mago Indovino ed ad altri dottori più’ volte identificati come appartenenti al gruppo. Gaetano e Giulio Cesare Zucconi (Ambasciatore e Ginecologo) sono stati identificati come appartenenti a tali riti, inoltre il ginecologo Zucconi e’ stato definito come uno di quelli che si recava insieme a Pacciani e Vanni dalle prostitute, e che gli piaceva fare giochi strani….qualcuno ha menzionato con un tralcio di vite, inoltre sembra che gli inquirenti scoprirono che tale Ginecologo era stato esonerato dal servizio militare per un problema relativo al suo apparato genitale…..e non si può’ trascurare il fatto che quando Pacciani era in carcere, la moglie del Ginecologo Zucconi si è introdotta a casa di Pacciani, ha in qualche modo addormentato la moglie di Pacciani, ha frugato nei cassetti cercando qualcosa di importante….per finire: il Forteto era frequentato da persone importanti/politici, era inoltre protetto dal Magistrato/Magistrati che mandavano i bambini/ragazzi nella comunità degli orrori, dove i Capi Fiesoli e Goffredi sono stati indagati ed incriminati per gli abusi sessuali sui minori…..insomma dietro ai delitti dei Mostri di Firenze, sopra elencati, c’è’ il peggio del peggio…riti con l’utilizzo di parti escisse e coinvolgimento di minori abusati…..altro che segreto….questa storia si aggiunge alla lista di fatti gravissimi inconfessabili che sono accaduti nel nostro bel paese…..

Lascia un commento