domenica, Novembre 29, 2020 Categoria: Cronache

Quando i maghi servono alle indagini:007 con licenza di strologare

Sarà  per via di certi sedimenti culturali o per la consistenza numerica, più  di 200  con almeno 15.000 clienti, che maghi, veggenti e sensitivi in Umbria hanno avuto un  qualche ruolo nei fatti di cronaca più misteriosi e complessi del passato. E , sempre a modo loro, continuano ad avercelo anche oggi: 007 con licenza di strologare . In genere quando entrano in scena gli inquirenti prendono nota e li lasciano fare, ma non sono una rarità i casi in cui il paranormale indossa i panni di un apporto tecnico, magari fuori dall’ufficialità.

Quando il 8 ottobre 1985 Francesco Narducci scompare con il suo motoscafo dalle parti dell’isola Polvese è  un cartomante residente sul Monte Tezio a fornire alla famiglia alcune indicazioni. Il medico perugino non si trova da quattro giorni quando l’uomo roteando un pendolino dice che l’indomani il corpo sarebbe riemerso in un punto del lago che lui sa indicare con una buona precisione. E il 13 ottobre il corpo del giovane gastroenterologo viene  ripescato nella zona indicata.  E’ ancora un operatore del settore parecchi anni dopo- durante un’inchiesta complicata e tormentata- a ridare attualità a un vecchio identikit del mostro di Firenze che  lui aveva sognato la notte dopo l’ultimo degli otto duplici omicidi toscani. Un recupero di memoria alla fine inutilizzabile anche se la polizia lo tiene  in considerazione per mesi.

E’ conosciuto da tanti, non solo nel suo paese per la  capacità di scrutare tanto nel futuro delle persone quanto nell’ubicazione dei corsi d’acqua nascosti decine di metri sottoterra. E’ un rabdomante ,  un occultista e tanto altro di  san Gemini. Il  dal 3 ottobre 1990 si mette a lavorare con una grande impegno , ore su ore, per dare “a cittadino” un contributo. Augusto de Megni  ha  10 anni ed è stato rapito a Perugia dall’anonima sarda. I giorni trascorrono nell’angoscia dei famigliari e nel silenzio dei banditi. Il sensitivo di san Gemini, studia il caso giorno con tutti gli strumenti che sono propri  del suo lavoro. La sorte del ragazzino gli sta a cuore, non riesce a tenersi in disparte. Il piccolo ostaggio  viene  liberato dopo 110 giorni di prigionia , ma per le indagini della polizia e la collaborazione di un giovane pastore di Viterbo . E’ un ragazzone con una grande barba il trentenne marchigiano che si presenta in questura  il 19 dicembre 2006 e dice di aver localizzato il posto dove è stato nascosto il cadavere di Sonia Marra scomparsa da più di un mese  dalla sua abitazione perugina. Neppure alla Scuola di teologia di Montemorcino  dove  da volontaria si occupava della segreteria riescono a ipotizzare quel che sia successo alla giovane  arrivata da Specchia per studiare le biotecnologie a Medicina. L’uomo  si presenta agli agenti come consulente esoterico ed è proprio per i suoi studi  negli spazi più reconditi  dell’occulto ritiene di poter indicare dove scavare. Accompagnato da una Volante si ferma a uno svincolo del raccordo per Bettolle e indica un fazzoletto di terra tra due cordoli di cemento. Non c‘è niente però sotto il manto di verde che viene rimosso. Tre storie, tre esempi di come, più che altro per dovere d’ufficio, anche verbali in arrivo dall’invisibile  possano finire nei fascicoli di inchieste tragicamente  palesi.

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