-
Calendario
Maggio 2025 L M M G V S D 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Acquista i libri online
Articoli recenti
- Processo penale telematico : in Umbria troppe criticità.
- TUTTE LE INSIDIE DEL WEB, LE MAFIE ALL’ATTACCO DEI DATI
- Perugia, Andrea Prospero : istigato al suicidio, aiutato a morire
- Sessantacinque anni fa l’apertura della sede regionale della Rai in Umbria
- I delitti di Alleghe ,il carcere di Perugia, la grazia di Pertini
Commenti recenti
- + 1.388650 BTC.NEXT - https://graph.org/Message--17856-03-25?hs=0ae32850da35a85b4802e729c9fc20db& su I delitti di Alleghe ,il carcere di Perugia, la grazia di Pertini
- + 1.329628 BTC.GET - https://graph.org/Message--17856-03-25?hs=29cbcebc7d7dcfefbc420179899d304f& su Meredith Kercher
- Danilo su TUTTE LE INSIDIE DEL WEB, LE MAFIE ALL’ATTACCO DEI DATI
- antonio pavani su 1982: Storia di un sequestro e della voce del telefonista.
- alvaro fiorucci su Sisde, mezze verità sull’omicidio Pecorelli?
Author Archive
Sabato 12 dicembre, alle ore 16.30, nella Sala degli specchi dell’Ente Provinciale per il Turismo – Reggia di Caserta sarà presentato il libro diAlvaro Fiorucci e di Luca Fiorucci Reperto 3 – Anatomia giudiziaria dell’omicidio di Meredith Kercher
All’insaputa di tutti il percolato della mafia scorre alla luce del sole
Curiosamente il percolato mafioso scorreva alla luce del sole. Singolarmente lo spessore criminale di alcuni dipendenti per le attività isolane era scritto negli accessibili certificati penali .Persone legate al potente clan dei Santapaola. Fatti ,affari e alleanze erano per niente sconosciute nei diversi ambienti di pertinenza. Pare tutti avrebbero potuto/dovuto sapere tutto. Di tutti. O, quantomeno, avrebbero potuto/dovuto farlo con facilità. Eppure soltanto adesso ,dopo l’’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Perugia e le 50 cartelle di interdittiva antimafia del prefetto del capoluogo umbro Antonella De Miro , si sente dire con compita contrizione: attenzione c’è il malaffare che bussa alla porta. Bussa? Il malaffare in generale e senza riferimenti alle vicende odierne ha da tempo varcato l’uscio. E’ entrato . Ovviamente senza bussare. Ma questa discrasia temporale non deve stupire: per almeno un ventennio le fonti ufficiali hanno parlato di rischio quando, per dirne una, il mercato della droga era già in mano alle mafie multietniche come un fiume di soldi sporchi aveva eroso come materiale carsico settori economici in difficoltà e altri ne avrebbe erosi negli anni a venire, per dirne un’altra. Altro che rischio. Oltre la soglia del rischio e senza bussare. Appunto. Ma questo è un altro discorso . O forse no. Comunque adesso non è il caso. Lasciamolo perdere.Torniamo ai sospetti che questa volta coinvolgono Gesenu . Read more…
Luigi Chiatti: attuata integralmente la sentenza di condanna del 1996
Il percorso carcerario stabilito dalla sentenza dell’11 aprile 1996 (vedi “ Il cacciatore di bambini- biografia non autorizzata del Mostro di Foligno ”- Morlacchi Editore-) è nella sostanza il percorso dell’esecuzione della pena che il Tribunale di Sorveglianza ha tracciato per Luigi Chiatti una volta scontati i trenta anni di condanna per gli omicidi di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci , due bambini brutalmente ammazzati in due diverse circostanze il 4 ottobre 1992 e il 7 agosto 1993.. Infatti scrive oggi l’Ansa: “ il tribunale di Sorveglianza di Firenze ha accertato la pericolosità sociale di Luigi Chiatti e quindi ha dichiarato eseguibile la misura di sicurezza in una casa di cura e custodia per un periodo minimo di tre anni. In questo modo il tribunale di sorveglianza ha confermato quanto stabilito dalla corte d’assise di appello di Perugia, che ordinava di ricoverare Chiatti in una struttura una volta scontata la pena. Respinto il ricorso della difesa. La Corte d’appello di Perugia aveva infatti stabilito: “questa corte, se da un lato ha ritenuto di dover sanzionare i delitti commessi da Chiatti Luigi non già con l’ergastolo ( è la pena dell’Assise ndr) ma con la reclusione nella misura di anni trenta, dall’altro ha giudicato l’imputato socialmente pericoloso e perciò sottoposto alla misura di sicurezza detentiva di ani tre di ricovero in una casa di cura e di custodia , che è la misura di sicurezza prevista per chi, come lui, è risultato non del tutto sano di mente. Orbene questa circostanza -e proprio questa circostanza- fa si che il suddetto , indipendentemente dall’espiazione della pena principale o della parte di essa che- grazie ai benefici della legge penitenziaria – effettivamente come qualsiasi altro detenuto , espierà, potrà essere restituito alla libertà solo dopo che- e solo se da parte della magistratura competente, e cioè dalla magistratura di sorveglianza , sarà stato giudicato non più pericoloso per la collettività”. Read more…
“Il medico svizzero ” di villa La Sfacciata e il “medico di Prato”.
Ecco un nuovo capitolo (così pare a leggere i giornali) ed ecco che con la cronaca di oggi torna la storia di ieri con i suoi buchi neri, i misteri e le troppo curiose coincidenze. Dunque ecco Rolf Reinecke e gli anni trascorsi dal tedesco a Prato. Durante le indagini (2001-2012) sui delitti del Mostro di Firenze collegate a quelle sulla morte del medico perugino Francesco Narducci scomparso nelle acque del Lago Trasimeno l’8 ottobre 1985 l’individuo che torna in prima pagina viene indicato da Gabriella Ghiribelli come “il dottore svizzero” . Si sapeva che abitava a Giogoli che amava i cavalli e le armi. Ora (il vicequestore Michele Giuttari) viene identificata la sua residenza in una porzione della villa “la Sfacciata” . Il pubblico ministero Giuliano Mignini interroga chi dice che quell’uomo sarebbe stato buon amico del farmacista di San Casciano Francesco Calamandrei ( morto recentemente di morte naturale dopo essere stato prosciolto da ogni coinvolgimento e da ogni accusa relativa alle inchieste di cui si tratta) , di Francesco Narducci e di altri medici e professionisti vari toccati dal sospetto investigativo. Curiosamente, secondo questa e altre testimonianze Francesco Narducci alcune volte si sarebbe presentato come il “medico di Prato”, altre volte come “il fotografo di Prato” (Filippa Nicoletti), altre volte ancora (Roberto Giovannoni) come “il rappresentante” di una ditta farmaceutica di Prato. Read more…
Dalla terra di mezzo all’uomo in mezzo: iperbole della modernizzazione della criminalità
Due inchieste attuali utilizzate per l’ iperbole di un surreale confronto tra mezzi di guadagno illecito ci danno , con una buona approssimazione, la misura di come il crimine potrebbe evolvere verso nuove forme e come attraverso Internet diventare potente ,internazionale, difficilmente penetrabile. Basta un click che sia moltiplicato nella maniera più opportuna da decine di computer sparsi per il mondo. Il crimine cibernetico sa colpire, stendere reti complesse di complicità, mettere insieme professionalità , ottenere guadagni rapidi e ingenti con sistemi che appaiono propri di un pianeta diverso da quello pur contemporaneo dell’altra inchiesta che qui ci interessa citare ovvero “mafia capitale”, quella delle mazzette e degli appalti taroccati alle cooperative sociali. L’altra, ovviamente, è quella di oggi, quella del cyber crime, quella della Polizia delle Comunicazioni di Perugia, coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini, con 62 ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Alberto Avenoso e eseguite in Spagna, Polonia, Regno Unito, Belgio, Georgia, Turchia , Camerun e Nigeria. La prima ,quella delle tangenti ai politici, è stata chiamata anche indagine sulla “terra di mezzo”. La seconda, quello di oggi, si chiama “uomo in mezzo”. E’ un caso. Un caso buono per la nostra iperbole, l’iperbole intorno alle possibilità di evoluzione della forma delle attività criminali. Read more…
Come la controffensiva cambia i connotati al mercato dell’ ex capitale della droga.
Il mercato della droga a Perugia sta cambiando e il primo elemento che ci fa percepire questo lento cambiamento è la forte riduzione delle morti per overdose. Il 2006 e il 2007- ce lo ricordano idati della Polizia di Stato- furono anni tremendi: una media di tre morti al mese con indici- rispetto alla popolazione- che proiettavano la città in cima alle classifica delle capitali degli stupefacenti. E per essere più chiari :il 2007 è l’anno dell’omicidio di Meredith Kercher che la stampa nazionale, osannata e riverita dalle fonti locali, ha voluto rappresentare come figlio di un certo distorto contesto cittadino. Ora il numero dei decessi da overdose è sceso a uno al mese. Percentualmente è un calo che testimonia in qualche e modo una vittoria: meno 46 per cento è un risultato che merita apprezzamento e rispetto. Bene, anche se non è esaustivo affermare che questo avviene solo perché lo spaccio è arginato, i pusher clandestini sono sotto assedio, in gran numero vengono rimpatriati. Read more…
Una lavatrice marca “Apogeo”: i soldi della camorra in Umbria
C’è un milione di euro da investire. Sono soldi sporchi. Sono soldi come scrive il pubblico ministero Antonella Duchini “dell’associazione di tipo mafioso denominata camorra ovvero casalesi di Villa Literno “. Sono soldi da ripulire. Ed ecco come si fa. Ed ecco come potrebbero aver ragionato nella fase progettuale. Ipotesi. Congetture. Forse vicine alla realtà. Forse non nel caso specifico. Comunque nei canoni di certi fenomeni criminali. Si punta l’Umbria che è una delle regioni più tranquille dal punto di vista del controllo criminale del territorio. La conoscono bene questa regione. E’ una piazza frequentata per via dell’attività di un altro ramo d’impresa, quello che si occupa degli affari della droga. Hanno i loro terminali. Sanno che non c’è criminalità indigena. Read more…
La rapina di Terni e i bersagli fragili della brutalità assassina
C’è una brutalità agghiacciante, e terribilmente inutile, per i fini criminali che si ripromette, contro le persone anziane che vengono uccise quando sono ancora più indifese perché si sentono al sicuro nelle loro abitazioni. Brutalità per come viene data la morte( botte, immobilizzazioni, accoltellamenti, soffocamenti, rari colpi di arma da fuoco) terribilmente sproporzionata per la posta in gioco. Sproporzione che gli stessi malviventi quasi sempre conoscono. La conoscono ma l’esiguità del bottinino pare per loro non funzioni da deterrente. Questo è leggibile nella rapina di ieri a Terni. Un uomo ultranovantenne è stato immobilizzato e fatto morire soffocato con la testa contro il cuscino. Perchè? Che pericolo, quale intralcio poteva rappresentare un uomo di quell’età e dalla salute malferma come le sue gambe sulle quali deambulava con difficoltà ? Read more…
Otto anni dopo: chi era con Rudi ? Chi ha ucciso Meredith Kercher ?Ci sarà un altro capitolo ?
Chi ha ucciso Meredith Kercher? Dopo cinque gradi di giudizio, dieci passaggi davanti a un giudice e otto anni di attesa la domanda resta senza risposta. E’ senza risposta perché le sentenze definitive che hanno riguardato prima Rudi Guede e poi Raffaele Sollecito e Amanda Knox non dicono chi è l’assassino. La Prima Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione (presidente Umberto Giordano) che ha chiuso il capitolo giudiziario del cestista ivoriano non indica chi è l’omicida. Esula dal compito dei giudici occuparsi dei due ex fidanzati. Occupandosi del ricorso contro la condanna di Rudi Guede si rifanno alla sentenza della Corte d’Appello di Perugia che lo ha condannato e che parla di una escalation con la comparsa di un coltello che però non mettono in mano ai tre con evidenza individuale. Read more…