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- Danilo su TUTTE LE INSIDIE DEL WEB, LE MAFIE ALL’ATTACCO DEI DATI
- antonio pavani su 1982: Storia di un sequestro e della voce del telefonista.
- alvaro fiorucci su Sisde, mezze verità sull’omicidio Pecorelli?
La pandemia , la crisi, i finanziamenti, gli appalti: le mafie sono pronte.
Le mafie sfruttano la situazione con l’assistenzialismo per acquisire nuovo consenso e radicarsi ancora di più nel territorio (la parte già conquistata; le parti da conquistare) e iniettando risorse in grande quantità in un’economia disastrata e per questo assetata di liquidità. Sostituendosi alle istituzioni che stanno accumulando ritardi pericolosi. Gli effetti della pandemia – se non si trovano in fretta gli antidoti- saranno dunque ancora più devastanti perché la criminalità organizzata accrescerà dunque i suoi poteri di stato parallelo o di stato nello stato. Leggi tutto…
Quando due indagini diverse vanno in corto circuito
E’ per colpa di un’ inchiesta su un giro di droga tra ragazzini, che don Alberto Bastoni , 56 anni, ex parroco di Collevalenza, recentemente di nuovo dei guai per la cocaina che teneva nel porta ostie ad Ascoli Piceno , ha avuto a che fare anche con le indagini sull’omicidio di Sonia Marra, segretaria della scuola teologica di Montemorcino , scomparsa notte del 16 dicembre 2006.Il telefono del sacerdote è intercettato dai carabinieri di Todi e il lavoro investigativo è coordinata dal sostituto Manuela Comodi . Stanno ricostruendo la ragnatela che terrebbe insieme prete , spacciatori e consumatori. Don Alberto Bistoni parla con un aspirante all’abito talare che l’ha chiamato. Parlano d’altro, questa volta. Parlano della ragazza di Specchia arrivata a Perugia per l’Università. Sono mesi che non si sa dove sia e che fine abbia fatto. Leggi tutto…
Quando la cronaca cambia le leggi: lo racconta “100 delitti”
di ALLAN FONTEVECCHIA
Nel libro “100 delitti “ (Morlacchi editore) sono raccontati dei fatti che avvenuti in Umbria negli ultimi 50 anni hanno avuto poi conseguenze a livello nazionale anche sul piano legislativo.Per esempio nel 1976 è stata la procura della repubblica di Perugia con il magistrato Alfredo Arioti che ne ordinò il sequestro su tutto il territorio nazionale a mettere fine alla curiosa stagione dei miniassegni.Tutti , vari soggetti privati, emettevano questi miniassegni per far fronte alla crisi di disponibilità di monete. Lo facevano tutti ma era illegale. Leggi tutto…
100 delitti : l’Umbria in mezzo secolo di storia italiana .
IL GOOGLE DELLA CRONACA
di Allan Fontevecchia
Se leggerete questo libro “100 delitti-l’Umbria in mezzo secolo di cronaca italiana ” di Alvaro Fiorucci ( Morlacchi editore, presto nelle librerie) è perché avete un qualche interesse per quel pezzo particolare di storia che viene scritta giorno dopo giorno dai fatti di cronaca che non chiamerete cronaca nera. Perchè siete consapevoli che il racconto di fatti di sangue e di malaffare in genere è semplicemente la cronaca del nostro vivere quotidiano senza colori e senza aggettivi. Un grande crimine dalle mille implicazioni come un delittaccio da risolvere in un amen ci danno un mare di informazioni:politica, psicologia, sociologia, economia, medicina,sentimenti, paura,coraggio, eroi e vigliacchi. Leggi tutto…
Un vaccino antimafia negli anni del coronavirus
E’ l’esteriorità della falsa legalità da portatori asintomatici , l’arma più usata dalla criminalità organizzata. Che non spara , non picchia, non incendia con la frequenza di una volta. La diffusione dei suoi lucrosi virus economici e finanziari avviene da tempo con metodi che non fanno rumore. Metodi da colletti bianchi, sperimentati in Umbria dai clan di Casal di Principe come dalle ‘ndrine di Cirò o di San Leonardo di Cutro o di Siderno, per stare alla cronaca più recente. Metodi che, come un’arma, vengono smontati, rimontati, raffiniti e adeguati oggi che il dopo coronavirus metterà sul mercato tante nuove occasioni. Più è grande la crisi, e questa è di proporzioni immense, più grandi le possibilità del business malavitoso. Leggi tutto…
Dopo 30 anni di carcere e 30 romanzi, l’isolamento contro il coronavirus e un consiglio:riappropriatevi di tutto quello che avete trascurato.
di Giambattista Scarfone
Umbria, 9 aprile 2020 -Negli ultimi giorni di carcerazione ho cercato di pensare a cosa sarei andato incontro una volta scarcerato. L’idea che il rumore delle chiavi, gli orari scanditi dal trillo di una campanella che segnalava il rientro nelle celle, gli intervalli obbligati per poter andare in cortile e tante altre privazioni fossero finite all’improvviso non mi sembrava vero. Eppure i tempi erano davvero ristretti e quell’improvviso che mi era parso immediato, per poterlo constatare mi è toccato attendere quasi trent’anni. Leggi tutto…
Perché un detenuto potrebbe insegnarci qualcosa in questo tempo di attesa?
Lo scritto che segue è il testo di una racconto dove si intrecciano parole e immagini ( https://www.youtube.com/watch?v=lGFOjNVkqOY) realizzato da Federica e Simona Sclippa che prende spunto dalla vicenda umana di Giambattista Scarfone, un ex detenuto che scontata la pena dopo oltre venti anni di detenzione , uscito dalla cella si è subito ritrovato di nuovo segregato. Questa volta per le misure contro la diffusione del corona virus. Paradossi della vita ? Occasione per riflettere sul concetto di libertà e sul senso delle nostre esistenze? Federica e Simona Sclippa ha trovato il giusto modo per cercare una risposta.
SIMONA SCLIPPA
Faccio entrare la luce, metto le tende agli angoli della finestra della mia camera e osservo il campo lussureggiante che ho di fronte: sembra un dipinto nella sua perfezione, un quadro costantemente aggiornato nei colori delle sue stagioni, ciclici e sempre in cambiamento.
È sbocciata la primavera FUORI e DENTRO c’è il timore misto a speranza, la riscoperta dell’aritmetica delle piccole cose alternata alla tensione degli ultimi bollettini.
C’è un tempo nuovo, un tempo lento. Leggi tutto…
Archivio: sette vescovi e un autovelox
“Eminenza, da buon cattolico, le dico che questa multa non gliela può togliere neppure la Madonna perchè l’autovelox non assolve neanche chi si pente ”. E il poliziotto per sottolineare che la sua non è mancanza di rispetto, ma la sottolineatura di un dato di fatto, bacia l’anello del vescovo e scatta sull’attenti . Poi si allontana con una copia del verbale di contravvenzione appena conciliata. Leggi tutto…
Archivio: le grandi fughe degli albanesi volanti
Nella particolare classifica che vede ai primi posti, per il numero e per la spettacolarità delle evasioni, gente dello spessore criminale di Graziano Mesina (banditismo sardo) o di Renato Vallanzasca (banda della Comasina), si segnalano le buone posizioni di due detenuti che hanno fatto più volte scacco matto alle carceri italiane, a cominciare da quelle di Perugia e di Terni. Sono due albanesi, Ilir Paja, 33 anni, e Toulant Toma, 29 anni. Il primo è a Capanne, in attesa di estradizione per l’omicidio di un connazionale in Germania, a Duisburg, quando la mattina dell’11 giugno 2006 approfitta di una falla del sistema di sicurezza e fugge per i campi che circondano la struttura penitenziaria fresca di inaugurazione. Leggi tutto…