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- Danilo su TUTTE LE INSIDIE DEL WEB, LE MAFIE ALL’ATTACCO DEI DATI
- antonio pavani su 1982: Storia di un sequestro e della voce del telefonista.
- alvaro fiorucci su Sisde, mezze verità sull’omicidio Pecorelli?
Andreotti, Pecorelli, la mafia, la banda della Magliana e il mondo che cambia
La centralità del memoriale segreto di Aldo Moro, sequestrato dopo lo sterminio della sua scorta in via Fani il 16 marzo 1978, come movente di un delitto rimasto irrisolto tra misteri e depistaggi.Una singolare rilettura dei fatti collocati per la prima volta in un contesto che si dipana in una ventina di anni che vedono la strage di piazza Fontana e le altre bombe del terrorismo neofascista infiltrato dai servizi segreti deviati, gli agguati mortali delle Brigate Rosse, la scelta bellicista di Cosa Nostra , dalle stragi Falcone e Borsellino al tritolo in via dei Georgofili a Firenze. Leggi tutto…
“Il divo e il giornalista” : in un libro il processo dimenticato che racconta la notte della repubblica .
La palestra di un carcere in costruzione a Perugia è l’aula di giustizia dove vengono processati sei imputati eccellenti della politica, di Cosa Nostra e della Banda della Magliana. E’ l’omicidio di un giornalista al dentro delle cose riservate che scrive , Carmine Pecorelli, detto Mino,direttore del settimanale “OP” a inguaiare il più volte capo del governo Giulio Andreotti, il magistrato prestato alla politica Claudio Vitalone, il boss Gaetano Badalamenti, il picciotto Angelo La Barbera, l’inviato della mafia nella capitale Giuseppe Calò, il neofascista nei ranghi della Banda della Magliana , Massimo Carminati. Al di la delle vicende personali, il processo, per essere stato lo specchio dei misteri che hanno insanguinato una lunga stagione della democrazia italiana, ha un valore storico del quale è doveroso conservare memoria. Leggi tutto…
“Il divo e il giornalista- Andreotti e l’omicidio Pecorelli :frammenti di un processo dimenticato ” al Trame_Giallo fest di Assisi “
Perugia, 15 febbraio 2018 – Dopo le prime anticipazioni, Tra_Me Giallo Fest Assisi svela tutto il cartellone della prima edizione, che si terrà dal 15 al 18 marzo prossimi. E accanto alla corposa sezione letteratura, che vedrà protagonista la giovane e promettente giallista Isabella Saffaye, in una performance esclusiva che le consentirà di scrivere in diretta live, nei quattro giorni dell’evento, il suo noir dentro ad un container trasparente, cala i nomi degli altri ospiti selezionati per la rassegna. Tra questi, i registi Pupi Avati e Andrea De Sica, con il suo “Figli della notte”, una favola tinta di nero con sfumature horror, i Manetti Bros (il loro film Ammore e malavita, con ben 15 candidature, fa il pieno di nomination al David di Donatello 2018), Stefano Mordini e Mauro Gervasini. Tra_Me punta così sui grandi autori e sugli scrittori emergenti, sul giallo storico, sulle contaminazioni tra scrittura, cinema e altri linguaggi artistici come i fumetti e la pittura. Incontri con autori, presentazioni, conversazioni. Leggi tutto…
Unicef 2017: ogni tre utenti nella rete uno è un bambino.
I giovani rappresentano il gruppo di età più connesso. Nel mondo, il 71% di loro è online, comparato al 48% della popolazione totale.I giovani africani sono i meno connessi, con circa 3 giovani su 5 offline, comparati a solo 1 su 25 in Europa .Oltre 9 URL con contenuti pedopornografici su 10 identificati a livello mondiale sono localizzati in cinque paesi – Canada, Francia, Olanda, Federazione russa e Stati Uniti. Il 53% dei bambini abusati e sfruttati per produrre contenuti pedopornografici hanno 10 anni o meno. Un dato sconcertante, ma allo stesso tempo inferiore al 69% del 2015. Tuttavia, il numero di immagini di bambini dagli 11 ai 15 anni è in aumento: dal 30% nel 2015 al 45% nel 2016. Alcuni adolescenti, inviano 4000 messaggi al mese, o uno ogni sei minuti Leggi tutto…
Rapporto Unicef sulla violenza minorile nel mondo
Un impressionante numero di bambini – a cominciare da neonati di pochi mesi – subiscono esperienze di violenza, spesso causate proprio da chi dovrebbe prendersi cura di loro. E’ l’allarmato commento di Iva Catarinelli, della presidente dell’Unicef dell’Umbria ai ai dati del rapporto 2017 del Fondo Mondiale per l’infanzia delle Nazioni Unite. «I danni inflitti ai bambini, in tutto il mondo, sono davvero preoccupanti» commenta Cornelius Williams, Responsabile dei programmi per la Protezione dell’infanzia dell’UNICEF.«Dai neonati che vengono schiaffeggiati sul viso ai ragazzi e alle ragazze costretti a subire abusi sessuali, agli adolescenti assassinati nelle loro comunità – la violenza contro i bambini non risparmia nessuno e non conosce limiti.» A livello globale, tre quarti dei bambini tra i 2 e i 4 anni – circa 300 milioni in tutto – subiscono in casa aggressioni psicologiche e/o fisiche da coloro che se ne dovrebbero prendere cura. Circa 60% dei bambini di un anno di età, nei 30 Stati per i quali sono disponibili tali statistiche, sono regolarmente vittime di un’educazione violenta: circa un quarto di essi viene abitualmente strattonato per punizione, e 1 su 10 viene schiaffeggiato o colpito sul volto, alla testa o sulle orecchie. Leggi tutto…
Maria Geusa, un delitto punta estrema di un iceberg chiamato shaken baby syndrome
di ALLAN FONTEVECCHIA
L’omicidio di Maria Geusa , due anni e sette mesi, avvenuto a Città di Castello nel 2004, è l’estrema punta di un iceberg che, di analisi in analisi, assume dimensioni che sconfinano oltre l’immaginato fino ad un momento prima. La causa della morte della bambina è stata indicata nella sindrome del bambino scosso,” Shaken Baby Syndrome”. Uno scuotimento violento che ha fatto seguito ad un abuso sessuale. Una morte per la quale un artigiano edile Giorgio Giorni ha avuto l’ergastolo e la madre di Maria, Tiziana Deserto, sedici anni di carcere. Il tutto è stato ricostruito da Alvaro Fiorucci nel libro “Shaken-la bambina che attraversò il portone del pianto-“ edito da Morlacchi.La SBS è tornata al centro di una rinnovata attenzione del mondo scientifico per iniziativa della Fondazione Terre des Hommes che da anni si occupa di abusi sui minori e di tutte le situazioni critiche che li riguardano. La conclusione di uno studio del 2016 è stata che la Shaken Baby Syndrome è una delle forme di maltrattamento più diffuse e di maggiore complessità diagnostica. Tredici anni fa con il delitto della piccola Maria, probabilmente come si è detto, uno dei casi più terribili ed estremi. Leggi tutto…
SONIA,BARBARA E GLI ALTRI COLD CASE AL FEMMINILE
A volte il tempo è capace di generare dei sincronismi utili all’approfondimento e alla riflessione a più voci su uno o più temi anche quando non c’è nulla che ti mette in attesa di una contestualità imprevista. E’ il caso della sentenza che ha stabilito che Sonia Marra, trentenne di Specchia scomparsa undici anni fa è stato un omicidio seguito dall’occultamento del cadavere . E ha riportato la sparizione della giovane nello stagno dei casi irrisolti. La sentenza ha mandato assolto per non aver commesso il fatto l’imputato Umberto Bindella il trentenne che aveva conosciuto la ragazza al Centro Mater Grazie che la Curia di Perugia ha nella zona di Monte Morcino. Unica pista seguita, scartate tutte le altre di una qualche suggestione. Il sincronismo è nel fatto che la pronuncia della Corte d’Assise c’è stata il 27 ottobre 2017 e cioè il giorno prima dell’ottavo anniversario di un’ altra misteriosa sparizione, quella di Barbara Corvi, una trentaseienne di Amelia in provincia di Terni. Leggi tutto…
“Shaken” e il paradigma degli abusi sui minori
Di Mario Mariano (TefChannel)
“È stato il libro più difficile della mia vita”, Alvaro Fiorucci, giornalista che ha raccontato per la Rai quarant’anni di cronaca nera e giudiziaria in Umbria, non ha dubbi: “Ho scritto un libro sull’omicidio della piccola Maria Geusa perché non possiamo ne dobbiamo dimenticare un omicidio terribile. E come è successo per tanti delitti efferati non aiuta le comunità nei quali i fatti si sono verificati voltare pagina ad ogni costo, senza farci i conti, senza porsi domande. Archiviare alla svelta è come nascondere la polvere sotto il tappeto. Leggi tutto…
L’omicidio di Noemi e il paradigma di un femminicidio
Era evitabile l’omicidio della sedicenne di Specchia massacrata a pietrate dal fidanzato diciassettenne? La madre aveva denunciato situazioni evidenti ed effetti indiscutibili di un comportamento terribilmente violento. Tanto violento da non poter non mettere nel conto il precipitare nell’assassinio brutale che è questa terrificante esemplificazione di un femminicidio. La denuncia , a quanto pare, invece non avrebbe prodotto neppure l’avvio di tentativi di tutela immediata. Ci sarebbe stata inadeguatezza dove sarebbero servite tempestività ed efficacia. Perché? Non sono all’altezza del male le norme di legge scritte per fermarlo? Ci sono stati disattenzione, trascuratezza, errori di valutazione e omissioni e quindi ci sono responsabilità personali? Il contesto nel quale i due giovani e le loro famiglie si muovevano, sapeva , vedeva, ma si è voltato dall’altra parte ? Servono subito delle risposte chiare. Perchè questa denuncia inascoltata gela ogni ottimismo di quanti sono impegnati ogni giorno di fermare l’ondata di violenza che si abbatte sulle donne . Nei dibattiti che hanno fatto seguito alle presentazioni del libro “Il sangue delle Donne- trenta anni di femminicidi in Umbria “- tutti gli interventi finivano lì: educazione nelle famiglie e nelle scuole, partecipazione attiva delle collettività, tutela delle ptutti gli interventi finivano lì: educazione, nelle famiglie e nelle scuole, partecipazione attiva delle collettività, tutela delle potenziali vittime e di chi denuncia i violenti, inviti alla liberazione da ogni condizione di soggezione. Leggi tutto…