mercoledì, Gennaio 11, 2012 Categoria: Cronache

Piccole storie nere:la prima volta della’ndrangheta

E’ il  1983 e c’è’ un  sequestro di persona .Il terzo  che conta l’Umbria,dopo quello di Guido Freddi e di Ettore Petrini. Un rapimento particolare che  segna anche  l’avvio delle attività della ‘ndrangheta in Umbria .Alle  21 del 13 maggio a Trestina di Città di Castello Vittorio Garinei , sessantenne imprenditore agricolo, pioniere della moderna tabacchicoltura alto tiberina,viene portato via da un commando di cinque banditi. Gli inquirenti sospettano i componenti di una famiglia che ha un nome di spicco tra le famiglie della ‘ndrangheta, una ‘ndrina che ha radici nel 1800 e subisce il primo processo nel 1910. E’ la  famiglia dei Facchineri venuta in Umbria per salvarsi dalla  faida di Cittanova che faceva stragi in Calabria. Sono anni di sequestri e l’Aspromonte è il grande carcere di una ’’ndrangheta che ancora non ha scoperto i più corposi  guadagni con  la cocaina e con i narcos sudamericani. Intanto accumula soldi con i riscatti. Vittorio Garinei  è tenuto ammanettato  in una tenda in mezzo al bosco. Otto giorni dopo riesce a liberarsi e a fuggire. E’ il primo ostaggio che riesce a farlo. E’ il primo che ha salva la vita  senza contropartite. Un smacco per la banda; o forse una liberazione favorita dagli stessi rapitori  accerchiati dalle forze dell’ordine. Questo è rimasto un mistero. Alcuni dei Facchineri vengono ricercati, processati e condannati. Alcuni catturati dopo molti anni . Rocco Facchineri nel 2005,ha 47 anni,è latitante da sedici ,lo prendono che ha in mano un bastone particolare: il bastone del comando dalla testa di aquila. Vittorio Garinei è tornato da una vita  al  suo lavoro di agricoltore, gentile e riservato. Ultranovantenne è morto   la scorsa settimana . Il cuore gli è stato nemico da quando era giovane.

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