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sabato, Marzo 28, 2015 Categoria: Cronache

Meredith: un naufragio per troppa fretta e troppo laboratorio

meredithcopertinaSANGUEperugia_pro_contro1Ci sono un’ora, una data e una frase che indicano il momento in cui l’inchiesta ha preso la rotta  verso il punto di naufragio che raggiungerà  quasi otto anni dopo.  Sono le 13 del 6 novembre 2007 quando per i corridoi della Questura di Perugia  sono in molti a ripetere come un mantra :” per noi il caso è risolto”. Caso chiuso per via di  tre indiziati  identificati rapidamente e in un tempo breve avviati al carcere dove i due più giovani resteranno per quattro anni. Un tempo troppo breve, secondo alcuni osservatori. Troppo breve perché se Patrick Lumumba, Amanda Knox e Raffele Sollecito fossero stati lasciati liberi ancora per qualche giorno intercettazioni telefoniche, pedinamenti, ricerca di testimoni avrebbero forse  evitato  conclusioni che alla fine si sono rilevate errate. Sicuramente si sarebbe evitato l’arresto di un innocente (Lumumba, preso solo per le accuse di Amanda) e si sarebbe ottenuta maggiore contezza del ruolo dei due giovani fidanzati ieri definitivamente assolti dalla Corte di Cassazione. Tanto il colpevole certo e condannato in maniera definiva Rudi Guede sarebbe stato comunque inchiodato al crimine dalla sue tracce lasciate nell’abitazione di via della Pergola fin dentro la camera di Meredith Kercher. Read more…

domenica, Marzo 22, 2015 Categoria: Senza categoria

Un giudice per Meredith Kercher: ecco la Cassazione,riparte il cronometro della giustizia.

meredithGiuliano-Mignini-original-007comodi-close-e13183430246801Condanna  il 5 dicembre 2009, assoluzione il 4 ottobre  2011, di nuovo  condanna il 30 gennaio 2014. 28 anni e sei mesi per Amanda Knox, 25 anni  per Raffaele Sollecito, ritenuti colpevoli dell’omicidio di Meredith Kercher  in concorso con Rudi Guede che sconta una condanna  definitiva 16 anni di carcere. Per la giovane americana e per l’informatico pugliese   è di nuovo partito il cronometro che segna le ore che li separa dal verdetto sul  loro futuro a un bivio :verso un carcere o verso un nuovo processo. Siamo al conto alla rovescia per la  puntata  che mercoledì 25 marzo 2015  sarà scritta dalla Suprema Corte di Cassazione – dopo l’esame di i documenti  a centinaia e di quello che le difese di Amanda e di Raffaele  diranno  per  documentare – da posizioni non più sovrapponibili-  i profili di illegittimità della più  recente sentenza  di condanna che ritengono  esserci con evidenza. Se i ricorsi verranno accolti ci sarà un l’appello numero tre ; se verranno respinti  ci saranno gli arresti e la detenzione. L’eventuale estradizione di Amanda Knox è regolata da un trattato in vigore dal 2010, da tre anni dopo l’omicidio di via della Pergola. Read more…

venerdì, Marzo 13, 2015 Categoria: Cronache

Femminicidi e dintorni: non è solo ” Il sangue delle donne”

copertinaSANGUE

LA VIOLENZA DI GENERE-Resoconto dell’attività svolta Numero di Pubblica Utilità – 1522 Antiviolenza e Stalking (dicembre 2012- gennaio 2015)- Dai dati pubblicati dal Dipartimento per le pari opportunità relativi alle attività  svolte dal Numero di Pubblica Utilità – 1522 Antiviolenza e Stalking da dicembre 2012 fino a gennaio 2015 si rileva quanto segue:- Vi è una pericolosa tendenza ad associare il fenomeno della violenza di genere alla presenza di uomini stranieri sul territorio nazionale, e di conseguenza a ricercare una soluzione al problema nella promozione di politiche di sicurezza finalizzate a reprimere il fenomeno della clandestinità, piuttosto che a riconoscere le reali dimensioni del fenomeno. La maggior parte degli episodi di violenza contro le donne nel nostro Paese, invece, è causata da uomini italiani in circa l’87% dei casi mentre gli stranieri descritti come violenti costituiscono circa il 13%. D’altra parte è vero anche che le donne straniere potrebbero avere maggiori riserve ad esporsi, a denunciare, viste le minori risorse economiche, culturali, amicali e di rete, spesso senza permesso di soggiorno e con la paura che la Legge italiana possa sottrarle i propri figli.-  Le donne “coniugate” costituiscono la percentuale più alta cui è rivolta la violenza 54,43%, seguono le “nubili” 26,41%, le “separate” 9,66%, le “divorziate” 3,86%, le “vedove” 3,7%, segno che il contesto nel quale la violenza contro le donne si consuma è prevalentemente quello familiare e delle relazioni affettive.-  Le donne tra i 35-54 anni sono quelle che si sono rivolte maggiormente al Servizio 1522. Questa fascia d’età è rappresentata dalle donne che per ciclo di vita conducono un’esistenza indipendente dalla famiglia d’origine e che quindi sono in procinto di, o hanno già formato un loro nucleo familiare. Read more…

domenica, Marzo 8, 2015 Categoria: Cronache

Omicidio-suicidio a Città di Castello: una tragedia dentro un film visto e rivisto. E domande fatte e rifatte.

copertinaSANGUELe sequenze della tragedia sembrano   di quelle viste e riviste. Una sceneggiatura  della normalità che diventa copione  di dolore e di interrogativi. Il dolore di sempre, le domande  fatte e rifatte intorno a qualcosa che ormai è prossimo, familiare. Abitudine. Il movente statisticamente evidente  è nel controllo che è  possesso della donna che magari si ama sopra ogni cosa . L’uomo uccide quando lo perde o semplicemente avverte il rischio   di perderlo questo controllo. Non ha ( o non riesce a mobilitarle)  risorse per gestire questo passaggio  e affrontare altrimenti  il problema che gli è comparso davanti anche  se nella vita è stato capace di affrontarne tanti  e altrettanto seri. Allora uccide perché eseguire l’omicidio è come cancellare il problema. Non uccide perché gli si pianta in testa  qualcosa di imponderabile e improvviso. Non uccide perché cade sotto l’imperativo di un raptus. In genere uccide dove aver progettato quel gesto definitivo. Dopo averlo premeditato.IL copione maledetto avrebbe avuto la sua replica anche questa volta. E pure gli ultimi fotogrammi della stessa sequenza di Città di Castello non ci raccontano eventi dei quali non sappiamo. In generale l’uomo che uccide, sempre più spesso  poi uccide se stesso. Difficile il pentimento. Difficile  da ricercare se non è l’omicida-suicida a renderlo esplicito. Più probabile la paura delle conseguenze giudiziarie del massacro appena compiuto. Queste sequenze si trovano in molti dei casi indagati da <<Il sangue delle donne- trenta anni di femminicidi in Umbria>> edito da Morlacchi. Read more…

sabato, Febbraio 7, 2015 Categoria: Senza categoria

Luigi Chiatti: il nodo finale della pena scontata e della pericolosità sociale.

il-caccaitore-di-bambini-2 Dunque il magistrato di Sorveglianza ha  valutato che Luigi Chiatti è , dopo oltre venti anni di carcere, ancora socialmente pericoloso e che quindi non sussistono le condizioni per revocare la misura di sicurezza che stabilisce per  geometra di Foligno una permanenza di almeno tre anni in una struttura di custodia e di cura una volta finita di scontare la carcerazione. Misura di sicurezza dettata nella sentenza della Corte d’Appello di Perugia,  con la condanna a trenta anni di carcere e diventata definitiva dopo il vaglio della Cassazione. I legali  del duplice omicida,Guido Bacino e Claudio Franceschini si sono opposti  all’esecuzione della misura di sicurezza (dal carcere al manicomio criminale)  presentando un ricorso al Tribunale di Sorveglianza. Non si conoscono i termini questo appello, ma è probabile che i due difensori chiederanno una nuova valutazione psichiatrica del loro assistito magari attraverso una sorta di superperizia  per avere più certezze scientifiche aggiornate. Prima udienza il 17 febbraio. Read more…

domenica, Febbraio 1, 2015 Categoria: Cronache

L’equivoco della pena: la decisione sulla libertà per Luigi Chiatti vincolata alla pericolosità sociale

il-caccaitore-di-bambini-2 Fine della pena  per Luigi Chiatti non significa automaticamente libertà. Scontata la detenzione non  ha saldato del tutto i conti con la giustizia per gli omicidi di Simone Allegretti e di Lorenzo Paolucci. La sentenza definitiva lo ha condannato a  trenta anni di carcere. A settembre ( forse anche a giugno secondo un diverso conto degli abbuoni previsti dalla legge Gozzini)  li  avrà finiti di scontare. Restano però tre anni di permanenza in una struttura di custodia e cura prevista dalla sentenza definitiva per la sua pericolosità sociale. Pericolosità sociale che per legge deve essere di nuovo valutatata prima di dare luogo all’esecuzione della misura di sicurezza stessa.Dalla prigione a qualcosa di simile al manicomio giudiziario, se Luigi Chiatti viene giudicato ancora pericoloso .Dalla prigione alla libertà se la valutazione di  Luigi Chiatti dovesse cambiare e la sua  pericolosità sociale venisse giudicata non sussistere più..L’equivoco sulla supporta imminente  liberazione del geometra che si  è autodefinito <<il Mostro di Foligno >> è tutto qui. Se ci fosse una pronuncia  conseguente alla sentenza definitiva dopo tre anni , nuova valutazione  psichiatrica , di nuovo in bilico tra custodia e libertà.   E’ semplice. Tutto è scritto nella sentenza della corte d’assise d’appello di Perugia dell’11/4/1996 ( vedi “Il cacciatore di bambini- biografia non autorizzata del mostro di Foligno”- Morlacchi editore) . Read more…

sabato, Gennaio 24, 2015 Categoria: Appuntamenti

L’ammonimento che protegge le donne: un questore all’anno giudiziario

 downloadcopertinaSANGUEPer la prima volta all’inaugurazione dell’anno giudiziario in Umbria è intervenuto il questore del capoluogo di regione. E’ intervenuto per  illustrare a magistrati, avvocati, rappresentanti delle istituzioni locali , gli effetti dell’”ammonimento” misura amministrativa interdittiva che la Polizia di Stato  può adottare in assenza di querela di parte e senza l’intervento della magistratura. La legge è del 2009  migliorata con modifiche del 2013. I destinatari del provvedimento sono coloro che si rendono responsabili di atti di  persecuzione e di violenza domestica. Read more…

mercoledì, Gennaio 21, 2015 Categoria: Cronache

La mafia nigeriana e il controllo del traffico delle droghe

comodi-close-e13183430246801E’ considerato il numero due dell’organizzazione,ma l’hanno arrestato come un novizio del crimine. E’ stato lui, infatti, ad andare incontro ai suoi inseguitore. La polizia che gli dava la caccia da parecchi mesi l’ha bloccato quando quando  ha tentato di rinnovare il permesso di soggiorno di cui era titolare. Comuque  anche se è stato preso come un pivello,la banda di cui fa parte ha  spessore e capacità criminali elevate. o quantomeno aveva. Questa organizzazione era in gran parte caduta sotti i colpi di un’inchiesta della squadra mobile della Questura di Perugia coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia il 21 maggio 2014: 37 ordinanze di custodia cautelare, 54 persone indagate dal pubblico ministero Manuela Comodi, arresti in Umbria Lazio,Lombardia,Campania,Piemonte ,Veneto. Read more…

domenica, Novembre 23, 2014 Categoria: Senza categoria

Un fenomeno tradotto in cifre,”Il sangue delle donne”e correlati

copertinaSANGUECi sono molti modi per valutare il fenomeno della violenza di genere e in particolare quello della violenza spinta oltre la vita, ossia gli omicidi delle donne da parte dei loro partner,compagni, fidanzati,mariti, ex di ogni declinazione. Il metodo meno fallace appare quello che sceglie la cronaca  come ancoraggio di ogni ragionamento. Partire dai fatti dunque. Perché partire dai numeri non è per forza culturalmente non corretto. Read more…