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Archivio della categoria “Senza categoria”
Sabato 12 dicembre, alle ore 16.30, nella Sala degli specchi dell’Ente Provinciale per il Turismo – Reggia di Caserta sarà presentato il libro diAlvaro Fiorucci e di Luca Fiorucci Reperto 3 – Anatomia giudiziaria dell’omicidio di Meredith Kercher
Via del Belocchio : aspettando il processo c’è una voce in più nel vocabolario dei femminicidi.
Se si dovessero trovare le parole giuste per spiegare che cos’è il fenomeno del femminicidio scegliendole nella teoria di morte che ha portato a 37 il numero delle donne ammazzate nel 2015 , l’omicidio di via del Belocchio a Perugia sarebbe il vocabolario giusto nel quale cercarle. Una coppia di quarantenni colti e benestanti che stanno insieme da venti anni,un figlio di sei anni , uno stesso tetto, e un rapporto coniugale che non funziona. Non funziona al punto che le liti sono sempre più frequenti e più aspre . E le botte pure. Ma non trova la forza di dire basta. Neanche cerca per un tempo lunghissimo, il modo di aprire quella gabbia di violenza che pare non fosse condizione riservata alla privacy familiare. Eppure conosce certe situazioni,conosce la piega che possono prendere, sa dell’epilogo irreversibile che ci può essere da un momento all’altro. Lo sa se non per altro, perché li ha letti nei fascicoli di certi casi di violenza domestica dello studio di avvocato che ha frequentato fino all’altro ieri. Quando la insostenibilità della situazione incontra la volontà di Raffaella Presta di riprendersi la sua libertà,la sua autonomia, la sua vita e magari di condividerla con un’altra persona confidando in un approdo dolce dopo la strambata, è troppo tardi. Il marito Francesco Rosi in un umido pomeriggio di novembre, quello del 25 novembre, spara con il fucile da caccia da due passi o poco più : il piombo del primo colpo prende la donna alla mano destra dell’inutile tentativo di difesa e si pianta nell’addome; il secondo e alla schiena la schiena, sfonda i polmoni e fa arrivare la morte in pochi attimi. Read more…
All’insaputa di tutti il percolato della mafia scorre alla luce del sole
Curiosamente il percolato mafioso scorreva alla luce del sole. Singolarmente lo spessore criminale di alcuni dipendenti per le attività isolane era scritto negli accessibili certificati penali .Persone legate al potente clan dei Santapaola. Fatti ,affari e alleanze erano per niente sconosciute nei diversi ambienti di pertinenza. Pare tutti avrebbero potuto/dovuto sapere tutto. Di tutti. O, quantomeno, avrebbero potuto/dovuto farlo con facilità. Eppure soltanto adesso ,dopo l’’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Perugia e le 50 cartelle di interdittiva antimafia del prefetto del capoluogo umbro Antonella De Miro , si sente dire con compita contrizione: attenzione c’è il malaffare che bussa alla porta. Bussa? Il malaffare in generale e senza riferimenti alle vicende odierne ha da tempo varcato l’uscio. E’ entrato . Ovviamente senza bussare. Ma questa discrasia temporale non deve stupire: per almeno un ventennio le fonti ufficiali hanno parlato di rischio quando, per dirne una, il mercato della droga era già in mano alle mafie multietniche come un fiume di soldi sporchi aveva eroso come materiale carsico settori economici in difficoltà e altri ne avrebbe erosi negli anni a venire, per dirne un’altra. Altro che rischio. Oltre la soglia del rischio e senza bussare. Appunto. Ma questo è un altro discorso . O forse no. Comunque adesso non è il caso. Lasciamolo perdere.Torniamo ai sospetti che questa volta coinvolgono Gesenu . Read more…
Luigi Chiatti: attuata integralmente la sentenza di condanna del 1996
Il percorso carcerario stabilito dalla sentenza dell’11 aprile 1996 (vedi “ Il cacciatore di bambini- biografia non autorizzata del Mostro di Foligno ”- Morlacchi Editore-) è nella sostanza il percorso dell’esecuzione della pena che il Tribunale di Sorveglianza ha tracciato per Luigi Chiatti una volta scontati i trenta anni di condanna per gli omicidi di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci , due bambini brutalmente ammazzati in due diverse circostanze il 4 ottobre 1992 e il 7 agosto 1993.. Infatti scrive oggi l’Ansa: “ il tribunale di Sorveglianza di Firenze ha accertato la pericolosità sociale di Luigi Chiatti e quindi ha dichiarato eseguibile la misura di sicurezza in una casa di cura e custodia per un periodo minimo di tre anni. In questo modo il tribunale di sorveglianza ha confermato quanto stabilito dalla corte d’assise di appello di Perugia, che ordinava di ricoverare Chiatti in una struttura una volta scontata la pena. Respinto il ricorso della difesa. La Corte d’appello di Perugia aveva infatti stabilito: “questa corte, se da un lato ha ritenuto di dover sanzionare i delitti commessi da Chiatti Luigi non già con l’ergastolo ( è la pena dell’Assise ndr) ma con la reclusione nella misura di anni trenta, dall’altro ha giudicato l’imputato socialmente pericoloso e perciò sottoposto alla misura di sicurezza detentiva di ani tre di ricovero in una casa di cura e di custodia , che è la misura di sicurezza prevista per chi, come lui, è risultato non del tutto sano di mente. Orbene questa circostanza -e proprio questa circostanza- fa si che il suddetto , indipendentemente dall’espiazione della pena principale o della parte di essa che- grazie ai benefici della legge penitenziaria – effettivamente come qualsiasi altro detenuto , espierà, potrà essere restituito alla libertà solo dopo che- e solo se da parte della magistratura competente, e cioè dalla magistratura di sorveglianza , sarà stato giudicato non più pericoloso per la collettività”. Read more…
Dopo i misteri di villa La Sfacciata tornano quelli de Il Forteto ?
Dopo il medico tedesco della villa La Sfacciata, ecco che ritorna all’attualità della cronaca anche la discussa comunità de “Il Forteto”. Di Rolf Reinecke si starebbero occupando i carabinieri che per conto della Procura della Repubblica di Firenze sono andati a cercare notizie ( e forse altro) a Prato dove l’uomo ha avuto per anni , anche negli anni degli omicidi delle coppie , un’ attività imprenditoriale. Rolf Reinecke , quando scoprì vicino alla sua abitazione i cadaveri dei due ragazzi uccisi a Giogoli era stato a lungo attenzionato dagli investigatori che però non trovarono nulla da addebitargli se non le troppe armi che teneva in casa. Il suo nome , era ricomparso una quindicina di anni fa nelle indagini sulla morte del medico perugino Francesco Narducci collegate a quelle sui duplici omicidi del Mostro di Firenze per via di una presunta conoscenza comune del farmacista di San Casciano Francesco Calamandrei e di altri personaggi altolocati finiti sotto il cono di luce acceso dagli inquirenti su ogni possibile sospetto .In quegli stessi anni e per la stessa inchiesta si parlò anche del Forteto e del suo leader Roberto Fiesoli recentemente condannato in primo grado a 17 anni di carcere accusato di una serie di abusi sui minori che in diversi periodi sono stati dati in affidamento alla sua comunità-cooperativa impiantata nel Mugello. Read more…
Una lavatrice marca “Apogeo”: i soldi della camorra in Umbria
C’è un milione di euro da investire. Sono soldi sporchi. Sono soldi come scrive il pubblico ministero Antonella Duchini “dell’associazione di tipo mafioso denominata camorra ovvero casalesi di Villa Literno “. Sono soldi da ripulire. Ed ecco come si fa. Ed ecco come potrebbero aver ragionato nella fase progettuale. Ipotesi. Congetture. Forse vicine alla realtà. Forse non nel caso specifico. Comunque nei canoni di certi fenomeni criminali. Si punta l’Umbria che è una delle regioni più tranquille dal punto di vista del controllo criminale del territorio. La conoscono bene questa regione. E’ una piazza frequentata per via dell’attività di un altro ramo d’impresa, quello che si occupa degli affari della droga. Hanno i loro terminali. Sanno che non c’è criminalità indigena. Read more…
Un giudice per Meredith Kercher: ecco la Cassazione,riparte il cronometro della giustizia.
Condanna il 5 dicembre 2009, assoluzione il 4 ottobre 2011, di nuovo condanna il 30 gennaio 2014. 28 anni e sei mesi per Amanda Knox, 25 anni per Raffaele Sollecito, ritenuti colpevoli dell’omicidio di Meredith Kercher in concorso con Rudi Guede che sconta una condanna definitiva 16 anni di carcere. Per la giovane americana e per l’informatico pugliese è di nuovo partito il cronometro che segna le ore che li separa dal verdetto sul loro futuro a un bivio :verso un carcere o verso un nuovo processo. Siamo al conto alla rovescia per la puntata che mercoledì 25 marzo 2015 sarà scritta dalla Suprema Corte di Cassazione – dopo l’esame di i documenti a centinaia e di quello che le difese di Amanda e di Raffaele diranno per documentare – da posizioni non più sovrapponibili- i profili di illegittimità della più recente sentenza di condanna che ritengono esserci con evidenza. Se i ricorsi verranno accolti ci sarà un l’appello numero tre ; se verranno respinti ci saranno gli arresti e la detenzione. L’eventuale estradizione di Amanda Knox è regolata da un trattato in vigore dal 2010, da tre anni dopo l’omicidio di via della Pergola. Read more…
Luigi Chiatti: il nodo finale della pena scontata e della pericolosità sociale.
Dunque il magistrato di Sorveglianza ha valutato che Luigi Chiatti è , dopo oltre venti anni di carcere, ancora socialmente pericoloso e che quindi non sussistono le condizioni per revocare la misura di sicurezza che stabilisce per geometra di Foligno una permanenza di almeno tre anni in una struttura di custodia e di cura una volta finita di scontare la carcerazione. Misura di sicurezza dettata nella sentenza della Corte d’Appello di Perugia, con la condanna a trenta anni di carcere e diventata definitiva dopo il vaglio della Cassazione. I legali del duplice omicida,Guido Bacino e Claudio Franceschini si sono opposti all’esecuzione della misura di sicurezza (dal carcere al manicomio criminale) presentando un ricorso al Tribunale di Sorveglianza. Non si conoscono i termini questo appello, ma è probabile che i due difensori chiederanno una nuova valutazione psichiatrica del loro assistito magari attraverso una sorta di superperizia per avere più certezze scientifiche aggiornate. Prima udienza il 17 febbraio. Read more…
Le orme dei quattro passi della ‘ndrangheta in Umbria
1) – Vuoi comprare un locale a Perugia? non prenderlo.-Perchè?- perchè ti dico di non prenderlo- Ma che vuou diri?-Ti dico di non prenderlo- Ma perchè? -Perchè il giorno dopo te lo devi chiudere. Capito?- 2)-Che vuoi da me?Io l’aspetto- No,poi fatti una camminata verso il bar che se lo vediamo lo consumiamo e glielo lasciamo morto davanti al bar- Queste sono le trascrizioni di due delle tante intercettazioni telefoniche e ambientali che danno corpo all’inchiesta “quatttro passi” coordinata dal pubblico ministero Antonella Duchini della Direszione distrettuale antimafia dell’Umbria e concretizzata dai carabinieri del Ros e dei vari comandi interessati.” Quattro passi” con i suoi arresti,il sequestro milionario di beni, il ponte con la calabria ben solido e trafficato, dovrebbe essere lo specchio di come una delle mafie più potenti del mondo la ‘ndrangheta abbia messo radici profonde in un tessuto economico dato per pulito e sano. Read more…