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Piccole storie nere:la prima volta della’ndrangheta
E’ il 1983 e c’è’ un sequestro di persona .Il terzo che conta l’Umbria,dopo quello di Guido Freddi e di Ettore Petrini. Un rapimento particolare che segna anche l’avvio delle attività della ‘ndrangheta in Umbria .Alle 21 del 13 maggio a Trestina di Città di Castello Vittorio Garinei , sessantenne imprenditore agricolo, pioniere della moderna tabacchicoltura alto tiberina,viene portato via da un commando di cinque banditi. Gli inquirenti sospettano i componenti di una famiglia che ha un nome di spicco tra le famiglie della ‘ndrangheta, una ‘ndrina che ha radici nel 1800 e subisce il primo processo nel 1910. Leggi tutto…
Piccole storie nere: le due vite di Peppino Pes
E’ nel carcere di Spoleto che la vita di Peppino Pes, bandito di riguardo nelle gerarchie dell’anonima sarda degli anni sessanta, ha percorso l’ ultimo miglio dell’abbandono di quell’essere criminale da ergastolo che l’ha portato alla maturità. Delitti spietati quelli per i quali è condannato a due ergastoli e a 158 anni di carcere; il primo quello del killer che a Sedilo gli ha ucciso il padre e poi una serie di altre dieci . Una mattanza tra il 1956 e il 1962. Peppino Pes è un uomo d’onore,è latitante ma giura che quei delitti non li ha commessi lui. Leggi tutto…
Denaro sporco:il girotondo lungo un anno
Ci sono l’economia e la finanza negli interessi diretti delle mafie italiane e straniere che puntano sull’Umbria per utilizzarla come una grande lavatrice di denaro sporco. Il riciclaggio infatti è il fenomeno ricorrente – dietro l’immutato scenario dei più antichi affari del traffico della droga e dello sfruttamento degli esseri umani- nelle più importanti operazioni di polizia giudiziaria contro le infiltrazioni della criminalità organizzata. Il 2011 infatti si è aperto con il sequestro di 14 appartamenti nella Marche a un prestanome dei Casalesi che ha investito parte del ricavato in Umbria, e si è chiuso poco prima di Natale con l’arresto di un avvocato di San Marino, riciclatore della camorra ,scoperto con indagini cominciate a Terni. E’ un girotondo lungo un anno ,sempre uguale a se stesso. Leggi tutto…
piccole storie nere:il dirottatore di vite
Luciano Porcari è sempre stato un detenuto modello. Nel carcere di Orvieto che è il carcere della sua città costruì una macchina da corsa dopo aver insegnato il mestiere di meccanico agli altri detenuti. A metà degli anni ottanta-anche per questo comportamento- ottenne la grazia dal presidente Sandro Pertini. Luciano Porcari era finito in carcere il 15 marzo 1977 con un record:protagonista del più lungo dirottamento aereo della storia.Tenne in ostaggio equipaggio e passeggeri tra la Spagna e l’Africa per cinquantamila chilometri. Leggi tutto…
Piccole storie nere: due omicidi per l’arma segreta
L’arma segreta è un cannone lungo cinquanta metri che può sparare ogni sorta di ordigno-anche a testata nucleare- fino a settecento chilometri dalla sua postazione. Gli anni ottanta stanno per finire e il presidente irakeno Saddam Hussein vuole la super arma che il canadese Gerald Bull ha progettato per i missili dell’ente spaziale americano,ma la Nasa l’ha scartata. Bastano poche modifiche e la grande rampa diventa il cannone gigante che serve all’arsenale del regime irakeno. Leggi tutto…
Piccole storie nere: Scoccione, esecuzione con mistero
Due colpi di pistola alla nuca, sparati da vicino, con la vittima inchiodata al posto di guida di un’auto nascosta sotto un cavalcavia. Sembra un esecuzione l’omicidio di Sergio Laoreti,37 anni,commerciante di frutta ternano, avvenuto il 16 aprile 1985. E potrebbe entrarci la camorra-dicono gli investigatori perché il commerciante aveva interessi nei grandi mercati di Fondi e di Napoli. Un debito non saldato, una tangente non pagata, un no al pizzo : il movente potrebbe essere di questo tipo. Invece no, la storia è molto più banale,almeno così sembra agli inquirenti. Leggi tutto…
Piccole storie nere:correre con la morte
Ci sono le storie di una bambina mai nata, di una mamma morta a trentanni e di un giovane abbattuto come un birillo e lasciato senza vita sull’asfalto nella genesi del movimento di opinione che chiede parole nuove nel codice penale per gli omicidi commessi con le automobili. Sono storie e tragedie umbre datate 1997. Il 15 marzo- a metà pomeriggio- Cristina Profili ha trenta anni ed è al settimo mese di gravidanza. Aspetta una bambina,la chiameranno Valeria. Leggi tutto…
Piccole storie nere: la lista di Preci
Sul tavolo della cucina c’è un foglio con degli appunti. Sembra la lista della spesa. Invece è la lista delle persone da ammazzare. Almeno tre per sistemare i conti, secondo l’uomo che si è messo in testa di comporre questa catena di omicidi. La lista delle vittime viene scoperta quando già –sulla piazza di Acquaro di Preci- ce n’è una.Sono le nove del 12 ottobre 1998. Poco dopo le 14 sempre a Preci,ma vicino a un torrente c’e il secondo morto ammazzato. Leggi tutto…
Morti bianche: le belle parole e il codice penale
Le hanno provate tutte e tutte hanno portato ad una sconfitta:il lavoro continua ad uccidere. Un killer bastardo variamente mimetizzato, variamente favorito,variamente implacabile, beffardamente imprendibile,sconsolatamente inarrestabile. Una classifica via l’altra e il paesotto è sempre lì, primo in classifica. Primo per l’abbondante numero di morti in mezzo alla scarsa popolazione. Primo per le sequenze temporali: a volte anche uno al giorno. Eppure, si diceva,le hanno provate tutte: condoglianze sentite fino alla lacrime e solenni impegni per un futuro senza pianto, protocolli bilaterali,trilaterali, vincoli per gli appalti e per i subappalti dei subappalti, protocolli come cori polifonici,accordi come patti d’acciaio, conferenze stampa a raffica pur sul niente ma buone a marcare un patto, dotti convegni prodighi di consigli chissà se ascoltati, disegni di legge, proposte di legge, leggi discusse,leggi approvate. Talvolta addirittura all’unanimità. Leggi tutto…