-
Calendario
Luglio 2025 L M M G V S D 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Acquista i libri online
Commenti recenti
- + 1.329628 BTC.GET - https://graph.org/Message--17856-03-25?hs=29cbcebc7d7dcfefbc420179899d304f& su Meredith Kercher
- Danilo su TUTTE LE INSIDIE DEL WEB, LE MAFIE ALL’ATTACCO DEI DATI
- antonio pavani su 1982: Storia di un sequestro e della voce del telefonista.
- alvaro fiorucci su Sisde, mezze verità sull’omicidio Pecorelli?
- Danilo migliore su Sisde, mezze verità sull’omicidio Pecorelli?
Piccole storie nere:mostro sbagliato,vittime vere
La telefonata arriva da Milano.E’ giovane senza arte e ne parte. Si chiama Stefano Spilotros ha 22 anni e dice di essere Il mostro di Foligno quello che domenica 4 ottobre 1992 ha rapito Simone Allegretti ,cinque anni da compiere, e che per essere certo di averlo ammazzato sull’orecchio gli ha fatto una bruciatura con la sigaretta. Gli credono,lo rintracciano per via delle telefonate che sono 11 ,lo catturano il 21,lo mettono in galera,riesumano il corpo della piccola vittima, ma non è Stefano Spilotros il Mostro di Foligno perché il ventenne di Milano si è inventato tutto per far colpo sulla fidanzata. Leggi tutto…
Ramazzano:una normale indagine ad alta professionalità
Ci saranno giudici che avranno tempo e modo per un giudizio compiuto. Perché sia espressa una verità giudiziaria sovrapponibile (senza varchi d’incertezza o, peggio, divaricazioni) con la verità dei fatti. Ci sono da attendere i tempi che sono tecnici e variabili. Comunque questione di tempi e non d’altro. Intanto si può dire che la caccia e la cattura dei presunti responsabili delle rapine perugine (in genere magri bottini e tanta violenza gratuita e sprezzante, uno stupro e un morto ammazzato) è stato un buon lavoro. Un buon lavoro: una normale indagine senza asprezze e senza clamori. Un buon lavoro: una normale indagine ad alta professionalità. Non esisteva un caso-Perugia quando hanno ammazzato Luca Rosi. Non esiste un caso Perugia per la cattura dei presunti responsabili dell’omicidio. Leggi tutto…
Aria di cielo incupito dopo l’omicidio di Ramazzano
Le fonti ufficiali ci hanno consegnato una ricostruzione approssimativa dei fatti e poi hanno fatto l’opzione del silenzio, almeno formalmente . E questa ricostruzione non collima sempre e del tutto con i ricordi dei sopravvissuti. Sostanzialmente sappiamo ben poco intorno al procedere investigativo di carabinieri (Ris e Ros compresi) e della Polizia (Scientifica e Digos comprese). Il sapere ben poco , se c’è un altro da conoscere, priva di notizie un’opinione pubblica allarmata. E questo,in generale, non è un bene. Leggi tutto…
Piccole storie nere:la soffiata che liberò Augusto De Megni
La soffiata pagata con i fondi riservati dello Stato non ha la precisione di un navigatore satellitare. I carabinieri infatti sbagliano di qualche chilometro e assediano inutilmente San Gimignano. La polizia il 21 gennaio 1991 invece centra in bersaglio. E’ un podere di Volterra , la prigione è sul Monte Voltraio dove i poliziotti dei Nocs guidati da un fiancheggiatore sorpreso nel bosco e al quale hanno saputo sciogliere la lingua. La prigione di Augusto ,nove anni,rapito a Perugia il 3 ottobre 1990- probabilmente al posto del padre Dino De Megni che era con lui- è un buco nero e il fondo al quale c’è l’ostaggio e il carceriere che è armato e minaccia di sparare. Leggi tutto…
Piccole storie nere: la breve lunga fuga del Lupo
Un concerto di Simon e Garfunkell è la colonna sonora dell’ultima puntata della fuga del Lupo. Il 31 luglio 2004 una cinquantenne di Reggio Emilia arrivata a Roma per il concerto lo riconosce nella zona del Circo Massimo, lo segnala ai vigili urbani, i vigili urbani chiamano i carabinieri, i carabinieri arrivano con due moto. Gli danno l’alt, lui si gira e spara. Spara e prende in ostaggio una famiglia di francesi .Spara anche uno dei carabinieri. Un colpo devasta la testa del bersaglio . Leggi tutto…
Piccole storie nere:Pecorelli,Andreotti, Buscetta e Pippo Calò
Il 17 dicembre 1993 arriva a Perugia un grumo di storie indicibili. Raccontano di interessi criminali e di pezzi dello stato compiacenti, di mafia in affari con la banda della Magliana,di politica inquinata e compiacente. Sono le indagini sull’omicidio di un giornalista scomodo, Mino Pecorelli, ammazzato a Roma il 20 marzo 1979. Indagano i sostituti Fausto Cardella e Alessandro Cannevale, perché le investigazioni coinvolgono un magistrato romano Claudio Vitalone, in quel momento parlamentare della Dc, grande amico di Giulio Andreotti il cui nome compare tra le notizie di reato il 14 aprile 1993. Leggi tutto…
Piccole storie nere:la paura della Uno bianca
Lo spettro della banda della Uno bianca si materializza a Santa Maria degli Angeli di Assisi alle 13,10 dell’11 ottobre 1994. La banda della Uno bianca è quella che semina morte e paura tra Bologna e Cesena con centocinque azioni criminali,24 omicidi e 102 feriti. La guidano tre fratelli ,due dei quali stanno nella polizia. A Santa Maria degli Angeli, c’è un rapinatore solitario che non ci pensa due volte ad uccidere una guardia forestale che è tra i clienti e vuole fermarlo. Leggi tutto…
Piccole storie nere:sesso,cellulari e una città nel pallone.
E’ agosto dell’anno 1993 quando Perugia e sulle prime pagine dei giornali e dei rotocalchi. La città dei baci perugina diventa la città del gossip quando il gossip non è stato inventato. Colpa di un film dalla trama semplice, semplice, uguale a tante altre, praticamente inesistente, come impalpabili sono le trame dei film porno. Sesso e cellulari è un film porno con la particolarità di essere ambientato a Perugia e di avere tra le protagoniste studentesse e casalinghe al di sopra di ogni sospetto.Le studentesse protestano ora che è scoppiato lo scandalo. Le ragazze vanno dagli avvocati adesso che i loro fidanzati le sbirciano nella pellicola che fa vedere la provincia dal buco della serratura. Leggi tutto…
Piccole storie nere:la violenza dell’usura
Il fatto diventa pubblico il 18 ottobre 1994. La commerciante racconta che ad agosto torna a casa dopo aver chiuso il negozio di abbigliamento. La bloccano in tre in tre lungo la Flaminia tra Spoleto e Terni e in macchina la violentano a turno. Ventiquattro ore di tempo per pagare 20 milioni di lire , rata di un prestito preso a strozzo ad Avezzano da un’usuraia disponibile , molto conosciuta , intransigente e temuta. Ventiquattro ore di tempo altrimenti anche la figlia diciottenne avrebbe subito il trattamento inflitto alla donna per la scadenza non rispettata. Leggi tutto…