giovedì, Maggio 26, 2011 Categoria: Cronache

I futili motivi della criminalità organizzata

Futili motivi? Tutto lascia supporre un’altra storia. L’operazione condotta dai killer di Foligno,intorno alle 22 del 23 maggio 2011,  sembra più che altro ricondurre a narrazioni di tipo diverso scritte con i caratteri della criminalità organizzata. Oltre l’intimidazione classica, una missione punitiva ed esemplare da concludere definitivamente.I bersagli , due italiani di etnia rom, individuati eventualmente con i criteri dello sgarro,della concorrenza, dei patti non rispettati. Che la spedizione agisse sotto l’ordine della morte deciso a tavolino  si può leggere nella modalità operative: i colpi sparati, le armi usate,l’inseguimento,la determinazione.Indiscrezioni raccontano del passeggero dell’auto da riempire di piombo sia stato colpito anche una volta sceso in strada mentre cercava scampo. Qualcosa di molto simile al colpo di grazia.Forse un terzo a bordo sia riuscito a scampare alla mattanza, ma sembra improbabile. Comunque è una varabile in campo.Nello stretto di Maceratola c’è stato poi un tiro ripetuto e preciso: non doveva esserci scampo per il conducente.Tre pistole: se quelle ripescate nel Topino  sono quelle utilizzate nell’agguato indicano un armamento rinforzato o la necessità di portare a tre il numero dei membri del commando.Indiscrezioni dicono che una di queste armi fosse anche predisposta per il silenziatore: normale amministrazione in certi ambienti,forse un caso, ma indice di professionalità diversa da quella corrente dove gruppi di balordi s’impiombano per futili motivi.Indiscrezioni dicono anche che sullo sfondo ci potrebbero essere una corrente di malaffare che rimanda a un classico che non sempre è uno stereotipo : la ‘ndragheta (per via di certi presunti legami calabresi mai rotti di alcuni dei coinvolti e ,a quanto pare, non solo perchè dalla Calabria vengono) e i traffici di cocaina che attraversano l’Umbria . L’una e l’altra cosa interessano sempre più da vicino l’Umbria. Chissà se il movente dell’agguato è da ricercarsi in questo buco nero di malaffare e business.Singolare però che a ritrovare le armi sia stato il Gico della Guardia di Finanza che sembrava, fino a quel momento, fuori dalle indagini dei carabinieri e della polizia. Vuol dire qualcosa. O no?Il Gico si occupa di criminalità organizzata. Non proprio di cose che attengono offese o sgarbi  a donne, sorelle o amanti che siano.Già,le donne.Questo sembrava il movente della prima ora.Ma chi l’ha buttato là se i due fermati non hanno risposto alle domande del magistrato e dei bersagli ,il primo è morto senza mai riaprire gli occhi  e il secondo sta fuori dal mondo in terapia intensiva? Voci di paese?Soffiate?Può darsi.Una donna vale una sentenza di morte?Può darsi, fino a prova contraria. Forse l’identikit dei killer  e delle vittme è destinato ad assere ritoccato. E non solo perchè  uno dei sospettati del fuoco omicida  è stato rimesso in libertà per mancanza d’indizi.Futili motivi?Bah.

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