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sabato, Marzo 19, 2022 Categoria: Cronache

Umbria anni’90: sulle tracce della Sacra Corona Unita

Un pentito che gira con la Ferrari, un latitante che diventa collaboratore , un carabiniere che si finge complice  per farne arrestare un  buon numero. Sul finire degli anni Settanta  un paio di operazioni della Dia  raccontano  che dopo la mafia, la camorra e  la ‘ndrangheta anche la criminalità salentina punta sull’Umbria per avere un buon rifugio e, all’occasione,  un territorio da coltivare. Del resto, la Sacra Corona Unita  è considerata anagraficamente figlia delle organizzazioni napoletane e calabresi. Che crescendo ha molto imparato anche da quella siciliana. Alle 5 del 10 novembre 1996 un trentenne che traffica droga e sigarette dal Montenegro, in ascesa nella gerarchia dei boss, è a Perugia. Sta per entrare nell’abitazione di un suo vecchio sodale ora diventato collaboratore di giustizia e stabilmente residente nel capoluogo umbro. Il pentito si chiama Salvatore Tagliente e se la passa bene: ha  la Ferrari e un corposo conto in banca. Le sue dichiarazioni nel 1994 avevano fatto arrestare un buon numero di esponenti delle cosche brindisine. Chi sta per fargli visita è Benedetto Stano, un capo riconosciuto e temuto, latitante da un paio di anni, da quando cioè era sfuggito alle retate favorite proprio dall’amico che stava per incontrare. Read more…

venerdì, Febbraio 11, 2022 Categoria: Cronache

Archivio : 129 falsi invalidi e l’Inps di Terni scopre le mele marce

129 indagati, 19 decessi per vecchiaia nei 13 anni di attesa del giudizio, 110 imputati, 105 condanne, svariate decine di milioni di lire  il maltolto alla previdenza sociale. Ottobre sta finendo, è il 1983,  e nella sala più grande del centro di addestramento di Terni, la storica Ancifap, comincia un processo che, reati a parte,  sorprende per i numeri. Numeri tanto grandi da non trovare posto nelle aule del Tribunale e causa del trasferimento di  togati e no, fascicoli e faldoni, nei più capaci locali di Pentima Bassa. La questione   da discutere è, in fondo, semplice e molto all’italiana: Pantalone non paga più. Nel 1970 infatti erano state scoperte , pare  per una soffiata, tante piccole truffe che messe  una sull’altra come pezzi della Lego, avevano raggiunto la consistenza di un duro colpo finanziario. L’intera struttura provinciale dell’Inps, se non proprio costretta alle corde, era stata toccata nelle casse e gli era venuto il fiato corto.   Read more…

venerdì, Gennaio 28, 2022 Categoria: Senza categoria

L’insicura vacanza dei latitanti

È il 10 settembre 1982 e mancano pochi minuti alle quattro del pomeriggio quando i poliziotti sparano contro una “Golf” dalla quale partono colpi calibro nove. I proiettili dei poliziotti  fermano la corsa dell’auto che ha appena saltato il posto di blocco, feriscono una donna che è a fianco del conducente e  interrompono la latitanza di uno dei capi  della “Nuova Famiglia”, dando un capitolo in più ad una vecchia storia. I colpi che si sono incrociati lungo la E/45 a un passo da Bastia Umbra,   raccontano infatti dei cerchi che la criminalità organizzata ha fatto sulle carte geografiche dell’Umbria per indicare i posti dove si può rintanare a basso rischio chi ha ucciso, rapinato, ricattato, regolato conti . Read more…

mercoledì, Gennaio 5, 2022 Categoria: Cronache

La Beretta 22 del Mostro di Firenze e il fascicolo di Perugia

Il 1982 è l’anno in cui gli investigatori cercano a Perugia  la svolta decisiva per braccare il mostro di Firenze che ha  già ucciso cinque coppie di ragazzi.  La cercano e  la trovano nell’ufficio dei corpi di reato  del Tribunale in una busta di plastica spillata al fascicolo dell’agguato di Castelletti di Signa ,dove furono ammazzati a pistolettate la trentenne  Barbara Locci e il suo amante Antonio Lo Bianco, di qualche anno più giovane . Forse il primo della terribile serie di duplici omicidi. O una storia brutale di gelosia all’interno di una comunità di persone imparentate tra loro. Nei  processi che verranno , quando le vittime saranno sedici, e gli imputati Pietro Pacciani e i compagni di merende , quegli otto colpi sparati  contro un’auto ferma in un viottolo appena dopo un ponte, non verranno presi in considerazione. Non addebitati a loro. Ma c’è una questione  non da poco che  sembra collegare tutto dal ’68 all’85: ad esplodere i colpi mortali  potrebbe stata sempre la stessa pistola , una  Beretta calibro 22 long rifle. Read more…

lunedì, Dicembre 27, 2021 Categoria: Cronache

Paolo Adinolfi e i Ponzio Pilato della magistratura

di SERGIO MATERIA
-magistrato-
«Chiudendo il libro il primo pensiero va al dolore della famiglia. Un dolore per di più mescolato a rabbia per l’incredibile, indifferente, ininterrotto silenzio da parte della magistratura. Del CSM, della associazione, dei singoli. Perché comunque sia andata, chiunque sia stato, era chiaro da subito che Paolo Adinolfi è stato un magistrato solo e coraggioso. Solo perché isolato dai suoi stessi colleghi, coraggioso perché aveva capito benissimo di quale feccia fosse fatta la sezione fallimentare del Tribunale di Roma, quali e quanto potenti e spregiudicati fossero gli affari sporchi che lì dentro trovavano la loro definizione, secondo regole e interessi che con il diritto e la giustizia avevano poco a che fare, come racconta la giudice Chiara Schettini.

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lunedì, Dicembre 27, 2021 Categoria: Senza categoria

Il kanun e la vendetta che porta la morte

Il Kanun è un’antica legge non scritta che giustifica anche l’ omicidio quando è vendetta per un congiunto morto ammazzato. Ed è proprio per un delitto avvenuto a Gualdo Tadino che riferimenti a questo sanguinario codice d’onore albanese sono diventati parte sostanziale di un provvedimento giudiziario. Infatti, ad un giovane immigrato dall’Albania coinvolto nell’ omicidio di un suo connazionale , scontati 14 anni di carcere, è stata accordata una protezione internazionale che lo mette al riparo dal Kanun. Non era mai successo prima. Non quando vennero falciate dal piombo di loro connazionali sette persone, tutte intorno ai trenta anni, coinvolte nelle faide tra gruppi di Tirana in guerra per avere il controllo del traffico della droga, degli esseri umani e della prostituzione a Perugia. Read more…

lunedì, Dicembre 27, 2021 Categoria: Cronache

… e Di Pietro a Perugia rimise la toga

Il 4 febbraio 2000, il giorno in cui Antonio Di Pietro rimise la toga, dopo le dimissioni dalla magistratura di sei anni prima, alla porta  palazzo di giustizia c’era la fila. Un po’ per l’importanza dell’udienza che  era  dedicata alla cosiddetta svendita della Federconsorzi , gigante dell’agricoltura, valore 4.800 miliardi di lire ,  e  generoso serbatoio di voti democristiani. Read more…

lunedì, Novembre 29, 2021 Categoria: Senza categoria

La “verità” impegnativa di Rudy Guede

“Io so la verità e anche Amanda la conosce”. È la frase più impegnativa pronunciata da Rudy Guede nella prima intervista rilasciata dopo aver scontato 13 anni di carcere per l’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia  la notte dell’1 novembre 2007. Impegnativa perché mai prima con  tanta nettezza aveva affermato di conoscere la “verità” sul delitto di via della Pergola e di condividerla  con Amanda Knox.  Affermazione che si presta inevitabilmente vista anche la complessità della vicenda giudiziaria ad essere interpretata  come un’allusione a qualcosa di non conosciuto. Ad una tessera da inserire in un mosaico incompiuto. Read more…

venerdì, Novembre 19, 2021 Categoria: Senza categoria

Archivio: storia della grande spoliazione della Madonna del Bagno

La grande spoliazione del santuario della Madonna del Bagno  avviene  con un raid  impietoso la notte  4 settembre 1980. E quando, prima della fine di quell’anno,  una piccola parte delle 204 formelle votive trafugate viene  ritrovata c’è chi grida al miracolo anche se è opera prevalente di un informatore dei carabinieri. Altri recuperi avverranno successivamente, l’ultimo nel 2011, lenta ricomposizione di un puzzle sulla quale nessuno avrebbe scommesso un centesimo. Sono ancora tante le maioliche devozionali che devono tornare al loro posto, finite, attraverso   i meandri del mercato clandestino tra i pezzi pregiati di collezionisti italiani e stranieri, insospettabili ricettatori dell’arte rubata. Sta di fatto che ad ogni ritrovamento , se di poche unità fa lo stesso, la devozione popolare ringrazia chiunque l’abbia favorito con messe e processioni, Per mantenersi nel canovaccio di una storia che dalla metà del ‘600 intreccia fede, tradizione e abilità artigianale. Perché non si può escludere a priori che qualcuno dal cielo, la Vergine  che si ritiene direttamente interessata, dia , comunque, sempre una mano. Dunque, il 1980. Read more…