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13 Marzo, venerdì, 2015 Categoria: Cronache

Femminicidi e dintorni: non è solo ” Il sangue delle donne”

copertinaSANGUE

LA VIOLENZA DI GENERE-Resoconto dell’attività svolta Numero di Pubblica Utilità – 1522 Antiviolenza e Stalking (dicembre 2012- gennaio 2015)- Dai dati pubblicati dal Dipartimento per le pari opportunità relativi alle attività  svolte dal Numero di Pubblica Utilità – 1522 Antiviolenza e Stalking da dicembre 2012 fino a gennaio 2015 si rileva quanto segue:- Vi è una pericolosa tendenza ad associare il fenomeno della violenza di genere alla presenza di uomini stranieri sul territorio nazionale, e di conseguenza a ricercare una soluzione al problema nella promozione di politiche di sicurezza finalizzate a reprimere il fenomeno della clandestinità, piuttosto che a riconoscere le reali dimensioni del fenomeno. La maggior parte degli episodi di violenza contro le donne nel nostro Paese, invece, è causata da uomini italiani in circa l’87% dei casi mentre gli stranieri descritti come violenti costituiscono circa il 13%. D’altra parte è vero anche che le donne straniere potrebbero avere maggiori riserve ad esporsi, a denunciare, viste le minori risorse economiche, culturali, amicali e di rete, spesso senza permesso di soggiorno e con la paura che la Legge italiana possa sottrarle i propri figli.-  Le donne “coniugate” costituiscono la percentuale più alta cui è rivolta la violenza 54,43%, seguono le “nubili” 26,41%, le “separate” 9,66%, le “divorziate” 3,86%, le “vedove” 3,7%, segno che il contesto nel quale la violenza contro le donne si consuma è prevalentemente quello familiare e delle relazioni affettive.-  Le donne tra i 35-54 anni sono quelle che si sono rivolte maggiormente al Servizio 1522. Questa fascia d’età è rappresentata dalle donne che per ciclo di vita conducono un’esistenza indipendente dalla famiglia d’origine e che quindi sono in procinto di, o hanno già formato un loro nucleo familiare. Leggi tutto…

8 Marzo, domenica, 2015 Categoria: Cronache

Omicidio-suicidio a Città di Castello: una tragedia dentro un film visto e rivisto. E domande fatte e rifatte.

copertinaSANGUELe sequenze della tragedia sembrano   di quelle viste e riviste. Una sceneggiatura  della normalità che diventa copione  di dolore e di interrogativi. Il dolore di sempre, le domande  fatte e rifatte intorno a qualcosa che ormai è prossimo, familiare. Abitudine. Il movente statisticamente evidente  è nel controllo che è  possesso della donna che magari si ama sopra ogni cosa . L’uomo uccide quando lo perde o semplicemente avverte il rischio   di perderlo questo controllo. Non ha ( o non riesce a mobilitarle)  risorse per gestire questo passaggio  e affrontare altrimenti  il problema che gli è comparso davanti anche  se nella vita è stato capace di affrontarne tanti  e altrettanto seri. Allora uccide perché eseguire l’omicidio è come cancellare il problema. Non uccide perché gli si pianta in testa  qualcosa di imponderabile e improvviso. Non uccide perché cade sotto l’imperativo di un raptus. In genere uccide dove aver progettato quel gesto definitivo. Dopo averlo premeditato.IL copione maledetto avrebbe avuto la sua replica anche questa volta. E pure gli ultimi fotogrammi della stessa sequenza di Città di Castello non ci raccontano eventi dei quali non sappiamo. In generale l’uomo che uccide, sempre più spesso  poi uccide se stesso. Difficile il pentimento. Difficile  da ricercare se non è l’omicida-suicida a renderlo esplicito. Più probabile la paura delle conseguenze giudiziarie del massacro appena compiuto. Queste sequenze si trovano in molti dei casi indagati da <<Il sangue delle donne- trenta anni di femminicidi in Umbria>> edito da Morlacchi. Leggi tutto…

7 Febbraio, sabato, 2015 Categoria: Senza categoria

Luigi Chiatti: il nodo finale della pena scontata e della pericolosità sociale.

il-caccaitore-di-bambini-2 Dunque il magistrato di Sorveglianza ha  valutato che Luigi Chiatti è , dopo oltre venti anni di carcere, ancora socialmente pericoloso e che quindi non sussistono le condizioni per revocare la misura di sicurezza che stabilisce per  geometra di Foligno una permanenza di almeno tre anni in una struttura di custodia e di cura una volta finita di scontare la carcerazione. Misura di sicurezza dettata nella sentenza della Corte d’Appello di Perugia,  con la condanna a trenta anni di carcere e diventata definitiva dopo il vaglio della Cassazione. I legali  del duplice omicida,Guido Bacino e Claudio Franceschini si sono opposti  all’esecuzione della misura di sicurezza (dal carcere al manicomio criminale)  presentando un ricorso al Tribunale di Sorveglianza. Non si conoscono i termini questo appello, ma è probabile che i due difensori chiederanno una nuova valutazione psichiatrica del loro assistito magari attraverso una sorta di superperizia  per avere più certezze scientifiche aggiornate. Prima udienza il 17 febbraio. Leggi tutto…

1 Febbraio, domenica, 2015 Categoria: Cronache

L’equivoco della pena: la decisione sulla libertà per Luigi Chiatti vincolata alla pericolosità sociale

il-caccaitore-di-bambini-2 Fine della pena  per Luigi Chiatti non significa automaticamente libertà. Scontata la detenzione non  ha saldato del tutto i conti con la giustizia per gli omicidi di Simone Allegretti e di Lorenzo Paolucci. La sentenza definitiva lo ha condannato a  trenta anni di carcere. A settembre ( forse anche a giugno secondo un diverso conto degli abbuoni previsti dalla legge Gozzini)  li  avrà finiti di scontare. Restano però tre anni di permanenza in una struttura di custodia e cura prevista dalla sentenza definitiva per la sua pericolosità sociale. Pericolosità sociale che per legge deve essere di nuovo valutatata prima di dare luogo all’esecuzione della misura di sicurezza stessa.Dalla prigione a qualcosa di simile al manicomio giudiziario, se Luigi Chiatti viene giudicato ancora pericoloso .Dalla prigione alla libertà se la valutazione di  Luigi Chiatti dovesse cambiare e la sua  pericolosità sociale venisse giudicata non sussistere più..L’equivoco sulla supporta imminente  liberazione del geometra che si  è autodefinito <<il Mostro di Foligno >> è tutto qui. Se ci fosse una pronuncia  conseguente alla sentenza definitiva dopo tre anni , nuova valutazione  psichiatrica , di nuovo in bilico tra custodia e libertà.   E’ semplice. Tutto è scritto nella sentenza della corte d’assise d’appello di Perugia dell’11/4/1996 ( vedi “Il cacciatore di bambini- biografia non autorizzata del mostro di Foligno”- Morlacchi editore) . Leggi tutto…

25 Gennaio, domenica, 2015 Categoria: Cronache

Caso Narducci:ultimi appunti di una storia giudiziaria

fiorucci_copertina_fronte<<Ne consegue che tutti i reati contestati rispettivamente agli imputati Trio, Magara, Spezi, Ruocco e Zaccaria sono ormai estinti per prescrizione.In sede di discussione, tuttavia, è stato richiesto dalle difese, in via principale, il proscioglimento nel merito dei loro assistiti, sussistendone i presupposti alla luce del materiale in atti. Ritiene questo GUP che non sia possibile aderire a tale impostazione difensiva.>>. Con questa decisione il giudice dell’udienza preliminare Carla Maria Giangamboni , il 14 ottobre 2014 , comincia a scrivere l’ultimo capitolo che ha chiuso la seconda delle inchieste del pubblico ministero Giuliano Mignini sulla morte del medico perugino Francesco Narducci e sui presunti collegamenti con i delitti del Mostro di Firenze. Morte avvenuta nell’ottobre del 1985. Leggi tutto…

24 Gennaio, sabato, 2015 Categoria: Appuntamenti

L’ammonimento che protegge le donne: un questore all’anno giudiziario

 downloadcopertinaSANGUEPer la prima volta all’inaugurazione dell’anno giudiziario in Umbria è intervenuto il questore del capoluogo di regione. E’ intervenuto per  illustrare a magistrati, avvocati, rappresentanti delle istituzioni locali , gli effetti dell’”ammonimento” misura amministrativa interdittiva che la Polizia di Stato  può adottare in assenza di querela di parte e senza l’intervento della magistratura. La legge è del 2009  migliorata con modifiche del 2013. I destinatari del provvedimento sono coloro che si rendono responsabili di atti di  persecuzione e di violenza domestica. Leggi tutto…

21 Gennaio, mercoledì, 2015 Categoria: Cronache

La mafia nigeriana e il controllo del traffico delle droghe

comodi-close-e13183430246801E’ considerato il numero due dell’organizzazione,ma l’hanno arrestato come un novizio del crimine. E’ stato lui, infatti, ad andare incontro ai suoi inseguitore. La polizia che gli dava la caccia da parecchi mesi l’ha bloccato quando quando  ha tentato di rinnovare il permesso di soggiorno di cui era titolare. Comuque  anche se è stato preso come un pivello,la banda di cui fa parte ha  spessore e capacità criminali elevate. o quantomeno aveva. Questa organizzazione era in gran parte caduta sotti i colpi di un’inchiesta della squadra mobile della Questura di Perugia coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia il 21 maggio 2014: 37 ordinanze di custodia cautelare, 54 persone indagate dal pubblico ministero Manuela Comodi, arresti in Umbria Lazio,Lombardia,Campania,Piemonte ,Veneto. Leggi tutto…

19 Gennaio, lunedì, 2015 Categoria: Cronache

Il giudice Semeraro: istituire la giornata nazionale delle donne vittime degli uomini.

ai-giovani-le-aziende-della-mafia-300x191di Allan Fontevecchia

L’Umbria promuova una giornata nazionale della memoria per non dimenticare le donne vittime degli uomini. Una giornata della memoria come per le vittime della mafia.  E’ la proposta di un magistrato che sugli omicidi di genere lavora da sempre e nelle più diverse realtà sociali, da Napoli dove è nato, a Perugia dove è giudice delle indagini preliminari. Un’idea che Luca Semeraro ha maturato nel tempo occupandosi di una serie di delitti efferati e che ha condiviso con il  pubblico presente alla presentazione del  libro “Il sangue delle donne” di Alvaro Fiorucci, domenica pomeriggio a palazzo Baldeschi di Paciano. Leggi tutto…

10 Dicembre, mercoledì, 2014 Categoria: Senza categoria

Le orme dei quattro passi della ‘ndrangheta in Umbria

duchgini1) – Vuoi comprare un locale a Perugia? non prenderlo.-Perchè?- perchè ti dico di non prenderlo- Ma che vuou diri?-Ti dico di non prenderlo- Ma perchè? -Perchè il giorno dopo te lo devi chiudere. Capito?- 2)-Che vuoi da me?Io l’aspetto- No,poi  fatti una camminata verso il bar che se lo vediamo lo consumiamo e glielo lasciamo morto davanti al bar- Queste sono le trascrizioni di due delle tante intercettazioni  telefoniche e ambientali che danno corpo all’inchiesta  “quatttro passi” coordinata dal pubblico ministero Antonella Duchini della Direszione distrettuale antimafia dell’Umbria e concretizzata dai carabinieri del Ros e dei vari comandi interessati.” Quattro passi” con i suoi arresti,il sequestro milionario di beni, il ponte  con la calabria ben solido e trafficato, dovrebbe essere lo specchio di come una delle mafie più potenti del mondo la ‘ndrangheta abbia messo radici profonde in un tessuto economico dato per pulito e sano. Leggi tutto…