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Caso Narducci : dopo trenta anni la giustizia è all’ultimo miglio
La Corte di Cassazione respingendo il ricorso del Pubblico Ministero Giuliano Mignini aveva chiuso il capitolo di più difficile lettura , quello dell’associazione a delinquere finalizzata a nascondere i presunti rapporti tra la morte del medico perugino Francesco Narducci e i delitti del Mostro di Firenze. Accogliendo la decisione del gup Paolo Micheli di prosciogliere ( per non aver commesso il fatto o perchè il fatto non sussiste) i 22 indagati dal pubblico ministero Giuliano Mignini. Tra i 22 come è noto c’erano anche alcuni familiari di Francesco Narducci.La stessa Corte di Cassazione però aveva accolto il ricorso per tutta un’altra serie di reati. Leggi tutto…
Da Meredith a Yara: prova scientifica,pistola fumante?
Sarà il processo, se come tutto sembra suggerire “ Ignoto 1 “ andrà a processo con il nome di Massimo Giuseppe Bossetti,muratore uarantaquattrenne, l’esame più difficile ma al dunque esaustivo per la difficile e complessa inchiesta sull’omicidio di Yara Gambirasio avvenuto il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra. Processo chiamato a stabilire innocenza o colpevolezza “ al li la di ogni ragionevole dubbio”. E ,ovviamente, al di là di ogni ragionevole congettura di esperti del ramo ,presentatori, giallisti , tuttologi pullulanti intorno a noir,gialli e misteri. E’ ovvio che sia così, ma spesso ce ne dimentichiamo .Il nostro è il paese dei processi al di fuori delle aule di giustizia. Fatte le dovute proporzione è un pò come il calcio exstrastadio nei bar. Leggi tutto…
IL SANGUE DELLE DONNE a UmbriaLibri e all’ Isola del Libro, con Marini,Comodi e Griner.
Accoltellate, strangolate,sparate ,bruciate,fatte scomparire . In trenta anni in Umbria almeno sessanta donne sono state uccise da uomini mossi dallo stesso movente: affermare fino alle estreme conseguenze il possesso e la totale disponibilità della vittima. Possesso come sentimento distorto dalla gelosia, come degenerazione psichiatrica, come strumento di arricchimento attraverso la prostituzione e il traffico della droga. C’è la ricostruzione dei casi di cronaca che più hanno colpito l’opinione pubblica nel libro<<Il sangue delle Donne>> che Alvaro Fiorucci ha pubblicato con Morlacchi editore. Dai cold case del passato , gli omicidi di Mauretta Fondaccie e di Mara Calisti, ai più recenti, quelli di Meredith Kercher, Barbara Cicioni, Maria Geusa, Sonia Marra, Barbara Corvi ed altri ancora.<<Il sangue delle donne>> riscrive queste vicende con il supporto di documenti mai pubblicati integralmente. Leggi tutto…
Tutta la cronaca dei fatti nella biografia non autorizzata di Luigi Chiatti.
Segreti e delitti, ritenuto ancora socialmente pericoloso (ANSA) – PERUGIA, 7 GIU – Luigi Chiatti, il cosiddetto mostro di Foligno condannato per gli omicidi di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci, concludera’ il suo periodo di detenzione a fine giugno 2015. Grazie a indulto (tre anni) e liberta’ anticipata per buona condotta (cinque), scontera’ oltre otto anni in meno rispetto ai 30 comminati dalla sentenza. Lo ha rivelato “Segreti e delitti”, il nuovo programma di Canale 5.
Secondo quanto reso noto da Mediaset, Chiatti durante la carcerazione e’ stato ancora ritenuto socialmente pericoloso e, per questo i permessi premio gli sono stati negati. Solo a fine pena, la sua situazione dovra’ essere rivalutata, come previsto dalla sentenza. Chiatti dovra’ trascorrere, in seguito, non meno di tre anni in una casa di cura e custodia. Nella nota si sottolinea comunque che saranno gli esperti, al termine del periodo di carcerazione, a stabilire se Chiatti e’ ancora socialmente pericoloso e i magistrati a decidere la durata della nuova misura di sicurezza.
Nel corso della puntata di “Segreti e delitti” e’ stato anche diffuso “in esclusiva” l’audio della perizia che, nel 1996, giudico’ Chiatti semi-infermo di mente. Leggi tutto…
“Il sangue delle donne” femminicidi e delitti affini avvenuti per caso in Umbria
“Il sangue delle donne” è un documento forte e agghiacciante, che racconta, con uno stile asciutto e preciso, oltre trent’anni di femminicidi avvenuti in Umbria”.
di ALLAN FONTEVECCHIA
Donne che muoiono di coltello, di spranghe, di martelli, di cacciavite, di calci, di pugni. Strozzate con le mani o con cinte, corde, sciarpe fazzoletti, asciugamani. Bruciate, se serve per completare l’opera. Le cronache, a leggerle bene, difficilmente sono bugiarde, almeno in superficie. Chi spara, accoltella, picchia, massacra, strangola, spacca, frantuma, brucia, quasi mai è uno che impazzisce all’improvviso. Raptus, impeto, omicidio a caldo: termini buoni per arrivare agevolmente a una ragione o per lucrare attenuanti ai processi. Chi legge queste cronache potrà scoprire che, viceversa, l’omicida, nella maggior parte dei casi, è determinato e ci mette tutte le forze che ha. Leggi tutto…
Furti di ostie, satanismo e le dieci sette dell’Umbria
Non è un fatto da sottovalutare, non è un furto di offerte che con la crisi che c’è lascia il tempo che trova di fronte a fenomeni criminali di altro spessore, non è un colpo mirato a oggetti sacri da ricanalizzare nel marcato clandestino dell’antiquariato perché non ce ne sono, non è il colpo di testa di uno o più buontemponi e neppure di un bizzarro gioco di avvinazzati. Chi ha agito nella chiesa di Monterone, Perugia,parrocchia di Casaglia aveva un solo obbiettivo che è evidente:le ostie consacrate. Mirare alle ostie in genere ha due finalità. Leggi tutto…
” il sangue delle donne “, 50 femminicidi in Umbria , presto in libreria.
Di Allan Fontevecchia
<<Sul pavimento c’è sangue .Parecchio. Una maschera oscena si specchia nel liquido che è stato rosso prima di virare al marrone. Effetto cromatico di una morte arrivata rapida dopo il taglio netto e profondo che ha attraversato il collo da una parte all’altra con precisione chirurgica per non slabbrare il solco orrendo del dissanguamento. Ofelia è morta. Ofelia è ancora viva. Ofelia forse può essere salvata >>: è un brano tratto dal racconto dell’ultimo femminicidio, quello avvenuto l’8 marzo 2014 a Gualdo Tadino, riletto da Alvaro Fiorucci nel libro in uscita da “Morlacchi editore”, dal titolo provvisorio <<Il sangue delle donne>>. Leggi tutto…
Intercettazioni: la caducità di uno strumento investigativo
Spesso sono la stampella con la quale muovono i primi passi le inchieste più difficili. Che non sono necessariamente quelle sui fatti attribuibili alla criminalità strutturata o alla malavita organizzata. Possono essere inchieste che nascono dal sospetto che questa o quella pubblica amministrazione possa essere affetta dal morbo del malaffare . Il morbo che coltiva negli uffici preposti al bene comune il bene del singolo, il bene riservato, il bene di parte. Il codice ci dice che se questo accade potrebbero esserci abuso d’ufficio, interesse previsto o, peggio , corruzione. Roba tosta. Leggi tutto…
DNA:dell’integrazione criminale e di altri affari sporchi
Stazione terminale del traffico di droghe e di esseri umani,piazza favorevole al riciclaggio di ingenti somme di denaro sporco nell’economia pulita ancora più permeabile a causa della crisi, terreno di incontro e di integrazione tra i criminali stranieri e quelli delle mafie italiane con la ‘ndrangheta a fare da capofila. E’ questa l’Umbria raccontata dalla Direzione Nazionale Antimafia dopo aver analizzato i dato forniti dalla Corte d’Appello. Dati e fenomeni aggiornati al giugno 2013. <<Le strutture criminali, sia italiane che straniere, che agiscono sul territorio regionale spaziano dal traffico anche internazionale di sostanze stupefacenti, alla tratta di esseri umani (l’Umbria si contraddistingue da almeno un decennio per essere territorio di destinazione finale della tratta soprattutto di giovani donne provenienti dai paesi dell’Europa dell’Est destinate poi alla prostituzione su strada e/o nei numerosi locali notturni della regione), al riciclaggio e/o al reimpiego di capitali rivenienti da associazioni di tipo mafioso (in particolare dalla camorra e dalla ‘ndrangheta)>> Leggi tutto…