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Meredith:la prova scientifica e il processo
Pochi picogrammi. Una quantità così piccola che aveva suscitato più scetticismo che aspettative concrete per eventuali sviluppi processuali. Era in forse la sua utilizzabilità in laboratorio.Invece la traccia genetica individuata nell’intersezione tra manico e lama del coltello da cucina (sequestrato nell’abitazione di Raffaele Sollecito) che secondo l’accusa ha ucciso Meredith Kercher avrebbe portato i carabinieri in camice bianco del Ris alla ricostruzione del profilo genetico di Amanda Knox. Sarebbe, se confermato, un risultato importante,ma non determinante. Leggi tutto…
Meredith : si ricomincia,ma non ci sarà un altro trip mediatico
Si ricomincia dalle due condanne a 26 anni di Amanda Knox e a 25 anni di Raffaele Sollecito. Si ricomincia in un clima cambiato. Innanzitutto è parzialmente scemata l’attenzione dei media globali che- almeno fino alla nuova sentenza- hanno elementi che al momento li fa puntare su un unico dato immediato possibile sul quale puntare per ripetere le performance di ascolto dei precedenti giudizi. Il brivido dellattenzione che sarà prestata alla presenza annunciata in aula di Raffaele Sollecito, il pugliese dalla faccia pulita, che nonostante l’impegno non ce l’ha fatta ad imporsi come personaggio ( tipo diverso da quello dell’indagato) che i radar soprattutto televisivi non possono mancare. Se c’è bene. Se non c’è pazienza. Però è un protagonista anche lui. Meno parabole a Firenze che a Perugia, questo si manifesta evidente, perché non ci sarà Amanda Knox, l’americana eclettica , personaggio televisivo , sguardo trasognato che, innocente o colpevole ,val bene una copertina di rotocalco. O almeno così ha detto. E Amanda al contrario di Raffaele una piccola star mediatica lo è a tutto tondo. Se la giovane americana accusata di omicidio, condannata e poi assolta, diventata anche best seller letterario piomberà a Firenze (improbabilmente, ma di certo con largo anticipo sulla emissione del verdetto numero 3), le convulsioni mass-mediologiche potrebbero tornare a registrare i picchi di un tempo e che ora appaiono più che incerti. Non ci resta che star a vedere. Leggi tutto…
La Cassazione azzera l’inchiesta sul dottore di Perugia e il mostro di Firenze
Vicenda processuale << estremamente complessa >>nella quale il giudice che ha stabilito, il 20 aprile 2010, il non luogo a procedere di venti indagati con le formule il fatto non sussiste e il fatto non costituisce reato,ha travalicato il limiti che la legge pone al giudice dell’udienza preliminare. Quasi comportandosi in alcuni passi da giudice di merito invece che fermarsi alla prognosi dei possibili sbocchi processuali dell’ impianto accusatorio . Lo sostiene la Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza (21 marzo 2013) che ha di riportato davanti al gip solo quattro dei venti indagati ( e per reati cosiddetti minori) nell’ambito dell’inchiesta sul presunto grande depistaggio intorno alla morte del medico perugino Francesco Narducci avvenuta nell’ottobre del 1985. Leggi tutto…
Perugia contemporanea: Google+ e i pusher di quartiere
Complessa è complessa ,con le sue cerchie da Google+ che se si scambiano amicizie è dovuto all’eccezione, con i sui profili da Facebook dove è tanto in salute quanto moribonda , con le sue play list da YouTube dove è prostituta e redentrice. Complicata è complicata nelle zone franche dello spaccio,degli scippi, delle risse, delle bottigliate, delle prostitute sempre più giovani e con i prezzi ribassati per via della crisi. Minacciosa è minacciosa quando si fa deflorare dal riciclaggio dei soldi delle mafie, quando a occhi chiusi o girata dall’altra parte si fa costringere a concedere , al centro come in periferia, basi per traffici sporchi di vario genere. Leggi tutto…
Senigallia:Lex and the city, quando il noir parla di casa tua
C’è anche Perugia raccontata da Alvaro Fiorucci insieme con la Napoli di Maurizio De Giovanni,la Toscana di Marco Malvaldi, Parma di Valerio Varesi, Urbino di Marcello Simoni, Roma di Giovanni Ricciardi, Modena di Luigi Guicciardi , la Torino di Rosa Mogliasso, alla seconda edizione di “Ventimilarighesottoimari in Giallo” che ,promossa dal comune con la Fondazione Rossellini per la Letteratura Popolare, è in programma a Senigallia dal 22 al 26 agosto.
E’ la città che fa da scenario a <<48small-il dottore di Perugia e il mostro di Firenze>> il libro che ricostruisce le vicende giudiziarie avviate a seguito della morte del medico Francesco Narducci avvenuta al lago Trasimeno nell’ottobre del 1985. Leggi tutto…
Appello dal pianeta degli scomparsi :non smettete di aspettare
Laura cerca Davide da cinque anni. Davide è suo figlio e il 27 luglio del 2008 aveva ventisette anni. Davide Barbieri quel giorno,si allontanò dalla comunità Lohuen, una struttura psichiatrica riabilitativa di San Faustino di Morrano, vicino ad Orvieto dove era entrato dodici giorni prima. Da allora niente . Nessuno l’ha più visto. Nessuno l’ha più sentito. Lo hanno cercato. Laura continua a cercarlo. Oggi , 27 luglio 2013, è tonata lungo i sentieri che si allontanano dalla sede della comunità che ora è chiusa perché Lohuen si è trasferita. La donna è con un gruppo di amici. Pochi, ma decisi a non dimenticare.<< Nove mesi, nove anni, novanmmta anni, un a madre non smette mai di aspettare il proprio figlio>> ha scritto la donna in una pagina del blog cerchiamoDavide.org. Leggi tutto…
Il mistero infinito del lago: con una condanna riaffora il passato
C’ èuna sentenza d’Appello che condanna per false dichiarazioni al pubblico ministero una persona informata sui fatti e convocata in Procura dal sostituto Giuliano Mignini nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del medico Francesco Narducci. In primo grado, con il rito abbreviato, era stato completamente scagionato dal gup Paolo Micheli . Contro il proscioglimento si erano appellati sia il piemme che la parte civile Francesca Spagnoli vedova Narducci rappresentata dall’avvocato Francesco Crisi. L’appello,lo abbiamo detto, ha portato allla condanna dell’indagato a sei mesi di reclusione e al risarcimento, in separata sede, della parte civile Spagnoli. E’ la prima condanna- per altro non definitiva e appellabile in Cassazione- che arriva a 28 anni dai fatti e a 11 anni dalla riapertura delle indagini. Leggi tutto…
Mafie e droghe:lo sballo val bene un binge drinking
L’Umbria consolida il suo peculiare andamento atipico dentro i movimenti più significativi del ricco mercato della droga, sempre più sinergico con quello del commercio e dello sfruttamento prevalentemente sessuale degli esseri umani, dove convergono gli interessi delle mafie italiane e straniere: ‘ndrangheta,camorra mafia , clan nigeriani, gruppi albanesi, rumeni,est in genere che detengono risorse e capacità per sviluppare enormi profitti e accumulare risorse finanziare ingenti con le quali penetrare l’economia cosiddetta pulita. La Commissione del Consiglio Regionale dell’Umbria che si occupa di criminalità organizzata e di tossicodipendenze ha svolto una serie di audizioni per analizzare aggiornare la situazione attraverso quello che è successo negli ultimi tre anni. In sintesi: ci sono una stabilizzazione del numero di morti per droga e un incremento generico delle dipendenze e del mercato delle diverse sostanze. Leggi tutto…
<< Vite a perdere>>:femminicidio,una storia antica
La rubrica <<Vite a Perdere>> del telegiornale regionale della Rai dell’Umbria ha raccontato nella trasmissione <<Buongiorno Regione>> le storie di almeno 45 casi di femminicidio avvenuti in Umbria negli ultimi trenta anni. Storie agghiaccianti con alcuni elementi comuni e costanti. La più rilevante è che il numero gli omicidi di donne, dentro e fuori le mura domestiche, quasi sempre per una presunta gelosia, è sostanzialmente costante nel tempo. Il femminicidio non è dunque un fenomeno recente, non è un fenomeno di questi giorni come potrebbe sembrare dall’improvviso interesse manifestato dalla politica, dalla sociologia, dal giornalismo.Un altro elemento di un qualche rilievo è che, stando alle cronache, è in aumento il numero degli uomimi che dopo aver ucciso si tolgono a loro volta la vita spesso usando la stessa arma del delitto. L’ultimo caso è quello di oggi: a Foligno,Virgil Murariu, 43 anni, ha ucciso con due coltellate al collo l’ex moglie Sandita Monteaunu, connazionale di 38 anni. In fuga dopo il delitto è stato intercettato dai carabinieri sul raccordo Terni-Orte all’altezza dell’uscita per Amelia. Prima che lo prendessero si è ucciso nell’abitacolo della sua auto con la stessa arma del delitto di Foligno. Leggi tutto…