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- Danilo su TUTTE LE INSIDIE DEL WEB, LE MAFIE ALL’ATTACCO DEI DATI
- antonio pavani su 1982: Storia di un sequestro e della voce del telefonista.
- alvaro fiorucci su Sisde, mezze verità sull’omicidio Pecorelli?
Morto annegato il pescatore che ritrovò Francesco Narducci
Ugo Baiocco 74 anni,un pescatore in pensione,è morto a seguito di una caduta accidentale in acquaal largo di Sant’Arcangelo di Magione sul lago Trasimeno. L’uomo è stato visto allontanarsi con la sua barca a motore nella tarda mattinata mentre sulla zona imperversava un forte vento.Dal molo alcune persone lo avrebbero sentito chiedere aiuto e hanno dato l’allarme. Forse una raffica ha rovesciato il natante facendo cadere in acqua il pescatore. Il corpo è stato recuperato dopo quattro ore di ricerche.Ugo Baiocco il 13 ottobre 1985 aveva individuato il cadavere di Francesco Narducci,scomparso,nelle acque del Trasimeno cinque giorni prima. Leggi tutto…
L’Umbria piace alla mafia multietinica
La ‘ndrangheta lavora sul doppio binario del riciclaggio di capitali sporchi e del controllo di fette del mercato della droga spartito e del traffico degli esseri umani o condiviso con le mafie est-europee e nord africane. La camorra , meno forte di un tempo,trova spazi nel commercio, nell’edilizia, nell’immobiliare evitando di andare in rotta di collisione con la ‘ndragheta che spadroneggia negli stessi comparti. Stringono patti se il business e comune e se ce n’è per tutti. La mafia di tradizione siciliana controlla e investe gli ingenti flussi di denaro di cui dispone dirottandoli sull’Umbria già coperti dal vestito della rispettabilità. Si fa avanti la criminalità organizzata cinese che oltre a creare insediamenti propri punta al controllo delle attività economiche impiantate da tanti connazionali onesti arrivati da tempo a svolgere un prezioso ruolo di piccoli imprenditori seppur molto chiusi nel loro particolarismo. Leggi tutto…
Umbriacoldcase:bombe contro San Francesco (1985)
Lamberto Sposini,conduce il Tgr dell’Umbria. Questa è la notizia d’apertura:Stamane, poco dopo le tre un ordigno a tempo è esploso dentro la basilica di santa maria degli angeli.” Sono le tre dell’ 11 dicembre 1985 un ordigno esplode nella Porziuncola di Santa Maria degli Angeli, la basilica è deserta, se ci fossero state delle persone, lo scoppio le avrebbe investite in pieno. Vanno in frantumi alcune vetrate, gli affreschi dello spagna sono sfregiati si salvano altre opere d’arte. Leggi tutto…
L’ultimo grido di Elisa Benedetti contro lo sballo
Le circostanze (motivazione di determinati comportamenti,eventuale influenza di alcol e droghe sugli stessi, modalità dell’allarme, tipologia di intervento , tempi di localizzazione e recupero ) sono da chiarire ma ormai appaiono ininfluenti. Nello schema asettico che la legge assegna ai procedimenti giudiziari queste circostanze potranno al massimo cambiare la cornice, non ridisegnare il quadro che è quello di un fascicolo che resta aperto solo perché alcuni adempimenti tecnici devono fare il loro corso:il completamento dell’autopsia per primo. Il quadro dal punto di vista giudiziario è considerato completo. Il fascicolo potrebbe essere chiuso. Elisa Benedetti è stata uccisa dal freddo:vuol dire che non c’è un omicida per stupro (la violenza sessuale è stata esclusa dalla perizia medico-legale) da identificare; vuol dire che non c’è un omicida da overdose( il decesso non è stato provocato dalla droga ) da ricercare; vuol dire che le responsabilità della morte nel fango della questa giovane donna non sono attribuibili a qualcuno. Il killer è l’ipotermia,non si può indagare,arrestare,condannare l’ipotermia. Fine della partita giudiziaria contro il decesso .La giustizia,in altre parole , ha assolto questo suo primo compito , il più importante:non ci sono colpevoli per la fine straziante della venticinquenne di Città di castello. Leggi tutto…
Il motore spompato della giustizia
I grafici dell’andamento dei fenomeni criminali non registrano perturbazioni particolari rispetto ai tracciati dell’anno scorso. Non inficiano questa sorta di stagnazione dei valori con i quali si misura l’allarme sociale ,alcune tendenze che pure non sono tranquillizzanti , come l’aumento dei reati contro il patrimonio e contro la persona o come il sovraffollamento delle carceri dove i tentativi di suicidio sono stati ventinove . I grafici che tengono banco all’apertura dell’anno giudiziario sono quelli che si riferiscono al funzionamento della macchina. Leggi tutto…
La giustizia,il giustizialismo e i tempi correnti
Il <<giustizialismo>> c’è quando la giustizia diventa esercizio di parte di un potere senza regole e quindi senza rispetto dei doveri e dei diritti delle parti in causa. Meglio: solo una parte stabilisce e impone la norma. Una non-giustizia,in altri termini. Juan Peron è stato al potere in Argentina sorretto da un movimento politico che ha fatto del giustizialismo (l’eliminazione anche per una surrettizia via giudiziaria a senso unico degli oppositori e dei portatori di un pensiero diverso) la sua cifra storica tanto da guadagnarsi l’attribuzione del conio del termine. Leggi tutto…
Il procuratore e l’odore della mafia
Il procuratore capo della repubblica di Perugia Giacomo Fumu e il suo vice Federico Centrone hanno fornito alla Commissione Regionale Antimafia alcuni elementi di conoscenza sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Umbria. La rappresentazione del fenomeno ovviamente non ha potuto giovarsi di informazioni dettagliate sulle inchieste in corso,ma l’incontro è servito per compiere una ricognizione puntale sulle tendenze, sui rischi, sulla qualità e quantità dei problemi da affrontare, Ecco quello che,in sintesi, ha riferito il procuratore Fumu. Leggi tutto…
Ilvano Rasimelli:Montedoglio e l’incredibile incidente
Ilvano Rasimelli è un tecnico che è stato partigiano dell’azione, politico dell’impegno come missione, amministratore pubblico che non s’è perso dietro al tirare a campare (l’abolizione dei manicomi, per dire) . Conosce la complessità del territorio, le sue feagilità, i suoi punti di forza, le ferite che si sono aperte,le ferite che sono state evitate. Per un quarantennio la sua cultura tecnico-politica è stato un punto di riferimento e anche oggi che l’ingegnere-affabile e burbero, tranquillo e infiammabile- se ne sta un pò discosto dall’ attualità resta per molti un punto di riferimento:idezione, progettazione, relizzazione.Una miniera dalla quale cavare idee e antidoti, suggerimenti e controindicazioni:per una grande opera come per un piano regolatore, per salvare un fiume come per non ammazzare la natura in un ambiente sul quale si deve intervenire per una valida ragione. Da questa miniera è uscita oggi una lettera-appello-denuncia spedita agli enti localei e alla magisratura .Una lettera che racconta una storia lunga e complessa ma che merita di essere letta.Più e meglio delle tante,troppe,analisi tanto al chilo sulle quali si sono cimentati e spericolati tanti,troppi esperti improvvisati. Leggi tutto…
Lavoro nero,morti bianche e la fame del crimine
La Uil ci dice che in Umbria il 59,4 per cento delle aziende prese in esame per un lungo periodo, cinque anni, utilizza (ricorre a man bassa) al lavoro nero. In altre parole allo sfruttamento,alla cancellazione dei diritti dei lavoratori, a una consistente evasione fiscale e contributiva. In altre parole: calpesta le regole e incamera lucrosi profitti illegali. E siamo in Umbria terra dove più che in altre regioni è evidente e purulenta la piaga degli infortuni sul lavoro (con un altissimo costo di vite umane) , dove –dicono coloro che tengono questi conti ai quali si presta troppo poca attenzione- è ricorrente e sempre più sospetto il ricorso agli appalti al massimo ribasso, soprattutto per le commesse di un pubblico sempre più anemico di diponibilità economiche. Leggi tutto…