1992: Tutti a caccia del terrorista fantasma diventato killer di mafia
Tra i banchi degli studenti di italiano c’è stato l’irakeno Zaid Ahmed che il 16 agosto 1971 sarà nel commando dell’attentato al volo Roma-Tel Aviv della compagnia El Al. Undici anni dopo, Alì Agca, invece si iscrive solo per coprire la gestazione dell’attentato a Papa Giovanni Paolo II. Sono fatti accertati. Nell’agosto del 1992 tra gli allievi passati per palazzo Gallenga si cerca invece un killer senza identità assoldato per assassinare due ministri e un generale dei carabinieri. Salterà fuori un nome , ma non si saprà mai se è quello giusto. Una vicenda congelata tra i misteri da svelare. Un fatto non accertato a differenza dei due precedenti. Mente l’Italia vive quella che Sergio Zavoli ha definito la notte della repubblica , l’Università per Stranieri di Perugia è un punto di riferimento internazionale per chi vuole superare con il dialogo le divisioni che ribollono sullo scacchiere geopolitico. Un acceleratore globale degli scambi culturali. L’ateneo è però , inevitabilmente, anche uno snodo attraverso il quale passano esponenti di fazioni e di gruppi che si fronteggiano nei tanti conflitti accesi in varie parti del mondo. Sono anche gli anni della strategia della tensione , del terrorismo nero e brigatista, degli equilibri di Yalta che saltano, delle condanne definitive per i 340 boss del maxiprocesso istruito da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Gli anni dello stragismo mafioso, Capaci, via d’Amelio, via Fauro, via dei Georgofili, l’ Olimpico, e delle trattative per il 41 bis. Si chiude nel sangue un capitolo della storia italiana. Dunque ai primi di agosto del 1992 l’intelligence italiana, probabilmente il Sisde, il servizio segreto per la sicurezza interna, riceve una confidenza che ritiene attendibile e che fa scattare l’allarme generale. Secondo questa informativa la mafia avrebbe pagato un giovane palestinese iscritto all’università di piazza Grimana per uccidere il ministro della giustizia Claudio Martelli, quello della difesa Salvò Andò e il generale Enrico Coppola che comanda la divisione dei carabinieri di Messina. I tre bersagli non sono stati scelti a caso: i politici e il militare sono elementi di punta di una nuova stagione della lotta alla mafia. Cosa nostra, aveva contatti con diverse frange del terrorismo soprattutto per il traffico di armi ed esplosivo. Per questa missione di morte alcuni capifamiglia si sarebbero rivolti ad un gruppo palestinese. L’uomo giusto sarebbe stato individuato nello studente da identificare, individuare e fermare. Non un nome, non un volto, non la città di provenienza: un enigma ad alta pericolosità. Tempo una settimana e la Digos consegna alla magistratura un primo resoconto delle indagini. E’ saltato fuori un nome e su quel nome si lavora . E’ di un palestinese che ha avuto il permesso di soggiorno per studio nei primi anni ’80 e che si è iscritto all’Università per Stranieri per imparare la lingua italiana. Potrebbe essere lui . Il problema è che non si trova. Non si trova perché a Perugia sarebbe rimasto solo pochi mesi per poi diventare un fantasma. Sparito . Sparito anche dai radar dell’Interpol. Chissà poi se quel nome corrisponde al soggetto indicato nella confidenza fatta agli 007. Chiunque sia stato l’ ex studente avvicinato dalla mafia , di certo, comunque, gli è stato impedito di entrare in azione.
( dal messaggero del 27/09/2121)