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- Danilo su TUTTE LE INSIDIE DEL WEB, LE MAFIE ALL’ATTACCO DEI DATI
- antonio pavani su 1982: Storia di un sequestro e della voce del telefonista.
- alvaro fiorucci su Sisde, mezze verità sull’omicidio Pecorelli?
Nove elettroshock per la testimone inattendibile
Gli elettroshock sono in grado di resettare le memorie anche di soggetti magari in difficoltà ma sostanzialmente sani di mente. Nove elettroshock invece spingono inevitabilmente i ricordi di un testimone psicologicamente fragile che li subisce nel territorio dell’incertezza e dell’oblio. Così i suoi ricordi sono improponibili in un processo. E’ l’esperienza di una donna diventata adulta a Perugia che la Corte d’Assise di Bologna cita nella sentenza che ha condannato all’ergastolo l’ex terrorista nero Gilberto Cavallini per la strage alla stazione del 2 agosto 1980. Alessandra De Bellis , figlia di un ufficiale della polizia stradale, aveva saputo per tempo che la Casa del Popolo di Moiano (24 aprile 1974) l’avrebbero fatta saltare in aria con il tritolo e che una bomba sul treno Italicus ( 4 agosto 1974 ) avrebbe fatto uno strage. Leggi tutto…
Storie di latitanze eccellenti finite nel posto sbagliato
Gente che ha ucciso, trafficanti di droga e di esseri umani, rapinatori, sospetti terroristi , sequestratori incalliti, mafiosi di varia genia . Gente in fuga dalla legge che la legge ha braccato in Umbria. Latitanti presi a decine nel corso degli anni nel posto che hanno ritenuto, sbagliando almeno qualche volta, pratico e sicuro. E l’ archetipo della latitanza finita dove uomini braccati dalle polizie di mezzo mondo ,pensavano non potesse finire mai . Circostanza prismatica, tante facce e altrettanti significati che vanno oltre il fatto contingente: legami, appoggi, complicità, infiltrazioni, affari. Leggi tutto…
1980,Paul Durand in Umbria: la rettifica di Alessandro Giovi
Fioruccinews ha pubblicato il 14 settembre 2020 uno scritto che tra l’altro citava una visita in Italia dell’agente francese Paul Durand legato ad ambienti della destra estrema. A tal proposito da Alessandro Giovi si riceve: “faccio seguito al suo articolo uscito sul suo sito il 14 settembre u.s. e intitolato: “2 agosto 1980: l’Umbria, quattro nomi e l’ultimo caffè alla stazione di Bologna” , nel quale lei rievoca il criminale attentato alla stazione di Bologna del 1980.Giacché nel siffatto articolo lei cita il mio nome e quello dello scomparso Dr. Ugo Cesarini sulla base di illazioni, sono quindi a chiederle la pubblicazione della rettifica qui allegata, ai sensi della Legge sulla stampa n. 47/1948 e successive integrazioni. Distinti saluti”. Di seguito il contenuto integrale della rettifica. Leggi tutto…
Pissignano Alto: 40 anni di inchieste, assoluzioni e benessere a chilometri zero
La procura della repubblica di Roma decide di assediare castello di Pissignano Alto il 27 maggio 1981. I carabinieri si inerpicano di buonora su per una delle colline più belle del panorama intorno a Campello sul Clitunno. Non devono prendere possesso del borgo che nel 1155 ospitò Federico Barbarossa. Devono molto più prosaicamente eseguire cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere per reati che fanno tremare i polsi. Antonio Meneghetti che ha lì il suo quartier generale dal 1976 e lo sta ristrutturando e ripopolando dopo averlo ribattezzato Lizori, è accusato insieme con la moglie e tre assistenti di associazione a delinquere, usurpazione di titoli, truffa e altro ancora. E’ la deflagrazione di uno scandalo: Antonio Meneghetti nel suo ambiente è considerato il padre di una nuova disciplina detta ontopsicologia che ha a che fare con la mente e con il benessere interiore. Leggi tutto…
Una faida esportata: il piombo della ‘ndrangheta in un parcheggio di periferia
I primi spari della faida tra due famiglie della ‘ndrangheta si erano sentiti a Strongoli. Pistole e kalashnikov avevano fatto fuoco in tutta la provincia di Catanzaro per stabilire chi fosse il padrone del mercato della droga e degli altri affari sporchi che danno soldi e potere. Poi il crepitìo delle armi si sentì anche più a nord. Fino a Perugia, dove il 26 aprile 1991 i proiettili 7,65 di un intero caricatore fecero l’ennesima vittima. Aveva 23 anni , si chiamava Luigi Castiglione e tre anni prima era arrivato dalla Calabria per fare il muratore a Magione. E’ un anonimo che poco prima delle 21 chiama il ”113” , camuffata la voce, sintetica la prosa : “tra Elce e San Marco ci sono un’ auto e un morto ammazzato”. Un quarto d’ora e una pattuglia individua il posto: è il parcheggio di un albergo noto più che altro per il ristorante. Leggi tutto…
L’Efebo, Messina Denaro e il Patto di Foligno
Gli uomini di Francesco Messina Denaro, padre di Matteo l’attuale imprendibile capo della mafia trapanese, si accordarono con gli emissari di un facoltoso ricettatore dopo aver trattato sul prezzo per un paio di mesi. Lo scambio, 30 milioni di lire per l’Efebo di Selinunte , un bronzo di 85 centimetri , quinto secolo avanti Cristo, trafugato il 30 ottobre 1962 dal museo di Castelvetrano, concordato a Foligno, nella bottega dell’antiquario Giuseppe Fongoli, sei anni dopo il furto. Tutto andò a buon fine, nonostante cinque pericolosi colpi di pistola e duri momenti di lotta libera. Ad aspettare gli inviati di Cosa Nostra del resto non c’erano degli innocui acquirenti d’arte. C’era un nucleo di poliziotti di alto rango. Li guidava un agente segreto , Rodolfo Siviero, investigatore e intellettuale, esperto di antichità . Leggi tutto…
Quando i maghi servono alle indagini:007 con licenza di strologare
Sarà per via di certi sedimenti culturali o per la consistenza numerica, più di 200 con almeno 15.000 clienti, che maghi, veggenti e sensitivi in Umbria hanno avuto un qualche ruolo nei fatti di cronaca più misteriosi e complessi del passato. E , sempre a modo loro, continuano ad avercelo anche oggi: 007 con licenza di strologare . In genere quando entrano in scena gli inquirenti prendono nota e li lasciano fare, ma non sono una rarità i casi in cui il paranormale indossa i panni di un apporto tecnico, magari fuori dall’ufficialità. Leggi tutto…
Le mille facce dell’usura e le chiavi delle mafie
La grande eruzione del fenomeno geneticamente carsico avviene nei primi anni ’90 e la lava trascina in superfice personaggi e storie incomparabili gli uni le altre: il potente massone, lo studente minorenne, le società fantasma, la commessa violentata , l’amico che, cash, arriva prima della banca e ti rovina. Tanti fascicoli giudiziari, troppi fascicoli da far scattare ogni allarme: finanziario, criminale, sociale. Mondi diversi sui quali però è impressa, seppure con ineguali intensità e significato , la stessa cifra: 644. Che è il numero dell’articolo del codice penale che tratta del reato di usura. Sono anni terribili, gli esperti dicono che almeno 140.000 italiani negli ultimi cinque si sono consegnati nelle mani degli strozzini .Gli usurai fatturano intorno ai 20.000 miliardi. Leggi tutto…
Il Mostro di Firenze dopo il caso dell’ex legionario
di Allan Fontevecchia –L’attesa per il completamento degli esami su una Beretta calibro 22 “ rinvenuta di recente” conferma che altre inchieste sono e restano aperte . Un appunto del Sisde prova invece che non è mai cessato l’interesse dei servizi segreti, mentre è da escludere che la catena di sangue sia attribuibile a un disegno di distrazione di massa architettato dalla destra eversiva e dagli apparati deviati. Un proiettile intatto utile per le analisi tecniche era rimasto conficcato ( e non repertato) in un cuscino della tenda delle vittime francesi , le ultime. Una sola calibro 22 ha sparato dal 1968 al 1985, convalidando precedenti analoghe determinazioni. Molti i dubbi lasciati aperti dalle sentenze definitive fin qui pronunciate. Questi ed altri significativi passaggi sono contenuti nelle motivazioni dell’archiviazione del procedimento nei confronti dell’ex legionario Giampiero Vigilanti (90 anni) e del medico in pensione Francesco Caccamo (89 anni) indagati per gli otto duplici omicidi del Mostro di Firenze. Leggi tutto…