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5 Maggio, sabato, 2012 Categoria: Cronache

Piccole storie nere: l’omicidio della bambina mai nata

L’avrebbero chiamata Elena se non fosse morta nel grembo dove stava da otto mesi. Elena è una bambina mai nata, perché la sua vita è finita con quella della mamma massacrata di botte ,una notte che annunciava l’estate del  2007, quella tra il 24 e il 25 maggio. E’ roba da marocchini, quelli  che lavorano nei campi. Sono stati gli albanesi che spacciano tra Perugia e Marsciano. Sono stati i romeni che sfruttano le ragazze dell’est, beccati a far furti a catena tra Compignano e Cerqueto.Difficile che a fare la rapina siano stati dei balordi italiani. Però certo è che anche la criminalità nostrana è sempre più violenta. Leggi tutto…

25 Aprile, mercoledì, 2012 Categoria: Cronache

Piccole storie nere:ammazzare e ridere di gusto

Sparano e ridono. Colpiscono ed esultano, E’ un tiro al bersaglio. Sono in fuga,ma si sentono al luna park. Hanno due pistole e un mitra. Sparano e due colpi calibro nove fanno esplodere la testa di Luca Benincasa,28 anni, agente scelto della polizia stradale. Sparano e quattro colpi entrano nell’addome dell’ispettore Lamberto Crescentini,55 anni.Luca Benincasa muore. Lamberto Crescentini sopravvive. Leggi tutto…

18 Aprile, mercoledì, 2012 Categoria: Cronache

Piccole storie nere: l’omicidio del nastro isolante

Qualche giorno prima la soffiata di un basista: ci sono i soldi della pensione;ci sono i soldi messi da parte per i campi e il bestiame.La notte la notte del 23 settembre  2004 tre banditi  fanno saltare una serratura, aprono una il portone di una casa colonica. Hanno tutto il tempo che vogliono perche intorno  ci sono solo il buio e la campagna. Luigi Masciolini 85 anni , e la moglie,Maria Ragni 75 anni diventano ostaggi  mentre dormono.  Leggi tutto…

17 Aprile, martedì, 2012 Categoria: Cronache

Piccole storie nere:la gita dei 18 morti

Don Italo Mattia è il parroco di Santa Maria della Stella.Lo conoscono tutti perché è un buon prete,e perché , organizzatore nato, è  un animatore che sa farsi voler bene per il suo attivismo, si tratti di gruppi di preghiera o di comitive che insieme partono in gita per la montagna come avviene da una ventina d’anni. Il pomeriggio del sei luglio 1993 ha portato tre pullman di fedeli all’albergo Greif in Valbadia . Leggi tutto…

8 Aprile, domenica, 2012 Categoria: Senza categoria

Madre e figlio morti ammazzati e il mantra di Cenerente

E’ da venerdì che la risonanza di un mantra innocente e immondo fa da controcanto al biascicare di una giaculatoria stupefatta e impaurita. Il mantra di Cenerente dice: <<che non sia come Ramazzano>>. Un dire osceno e bugiardo, fino a prova contraria. Ma necessario: viviamo tempi in cui circoscrivere arriva a significare esorcizzare. Esorcizzare per  sconfiggere il nemico. Subito, anche quando il nemico non si sa chi sia. Subito perché bisogna chetare la paura. Il mantra dice così perché è nella celebrazione di  un rito collettivo che vuol salvare  la comunità  dal rischio di una Ramazzano senza requie e senza confini. Il mantra dice così e fa una classifica delle dimensioni delle tragedie e dei gradi del dolore egoistica e dunque inaccettabile. Il mantra dice << che non sia Ramazzano>> perché vorrebbe evocare  una storia diversa e  breve. Una storia semplice, chiusa in se stessa, dalla quale, comunque, la comunità più grande,quella oltre quei pochi acri di terreno che hanno fatto da piattaforma alle telecamere, abbia nulla da temere. La possa dunque sentire di altri. Confinata in altri.Con un suo inizio e una sua fine.  E fine vuol dire senza possibilità di replica per un pubblico indiscriminato al quale potrebbe  toccare di assistere e subire lo stesso spettacolo di sangue e di violenza senza aver comprato il biglietto per quel teatro. Leggi tutto…

4 Aprile, mercoledì, 2012 Categoria: Cronache

Piccole storie nere: il poliziotto che fermò le nuove Brigate Rosse

Emanuele Petri ha dei dubbi. I documenti di due passeggeri non lo convincono . Dalla  centrale operativa della Polizia Ferroviaria stanno per dare il via libera. Negativo. Controllo  finito. I due dello scompartimento quattro l’avrebbero fatta franca  con le loro tranquille false identità- signor Domenico Marozzi e signora Rita Bizzarri- se Emanuele Petri non avesse chiesto  di approfondire e se non si fossero sentiti in trappola  in quel vagone poco affollato,fermo alla stazione di Terentola,il 2 marzo 2003 alle 8,40, con tre poliziotti saliti a bordo per fare il loro mestiere.Domenico Marozzi e Rita Bizzarri hanno paura di essere scoperti perché fanno parte del gruppo di fuoco delle nuove Brigate Rosse. Leggi tutto…

28 Marzo, mercoledì, 2012 Categoria: Senza categoria

Piccole storie nere: il girasole delle nuove schiave

Marta la russa era prigioniera in un appartamento a Ponte San Giovanni e quando perse l’affidabilità la fecero scomparire con l’acido. Il corpo di Tania trovato a Valtopina invece doveva diventare irriconoscibile con il fuoco. Almeno altre due, bulgare o moldave le avrebbero fatte fuori e sepolte nel giardino di un night. I corpi non si trovano,solo brandelli di stoffa. Un’altro cadavere senza testa e senza mani è nelle Marche: la provenienza potrebbe essere la stessa. Schiave punite per qualche tentativo di ribellione. A portare la cocaina da un locale all’altro è un italiano che chiamano il sarto perché la droga se la cuce nei vestiti. Leggi tutto…

21 Marzo, mercoledì, 2012 Categoria: Cronache

Piccole storie nere:mostro sbagliato,vittime vere

La  telefonata arriva  da  Milano.E’ giovane senza arte e ne parte. Si chiama Stefano Spilotros ha 22 anni e dice di essere  Il mostro di Foligno quello che  domenica 4 ottobre  1992 ha rapito Simone Allegretti ,cinque anni da compiere,  e che per  essere certo di averlo ammazzato sull’orecchio gli ha fatto una bruciatura con la sigaretta. Gli credono,lo rintracciano per via delle telefonate che sono 11 ,lo catturano il 21,lo mettono in galera,riesumano il corpo della piccola vittima, ma non è Stefano Spilotros il Mostro di Foligno perché il ventenne di Milano si è inventato tutto  per far colpo sulla fidanzata. Leggi tutto…

20 Marzo, martedì, 2012 Categoria: Cronache

Ramazzano:una normale indagine ad alta professionalità

Ci saranno giudici che avranno tempo e modo per un giudizio compiuto. Perché sia espressa una verità giudiziaria sovrapponibile (senza varchi d’incertezza o, peggio, divaricazioni) con la verità dei fatti. Ci sono da attendere i tempi che sono tecnici e variabili. Comunque questione di tempi e non d’altro. Intanto si può dire che la caccia e la cattura dei presunti responsabili delle rapine perugine (in genere magri bottini e tanta violenza gratuita e sprezzante, uno stupro e un morto ammazzato) è stato un buon lavoro. Un buon lavoro: una normale indagine senza asprezze e senza clamori. Un buon lavoro: una normale indagine ad alta professionalità. Non esisteva un caso-Perugia quando hanno ammazzato Luca Rosi. Non esiste un caso Perugia per la cattura dei presunti responsabili dell’omicidio. Leggi tutto…