Archivio della categoria “Cronache”

venerdì, Febbraio 11, 2022 Categoria: Cronache

Archivio : 129 falsi invalidi e l’Inps di Terni scopre le mele marce

129 indagati, 19 decessi per vecchiaia nei 13 anni di attesa del giudizio, 110 imputati, 105 condanne, svariate decine di milioni di lire  il maltolto alla previdenza sociale. Ottobre sta finendo, è il 1983,  e nella sala più grande del centro di addestramento di Terni, la storica Ancifap, comincia un processo che, reati a parte,  sorprende per i numeri. Numeri tanto grandi da non trovare posto nelle aule del Tribunale e causa del trasferimento di  togati e no, fascicoli e faldoni, nei più capaci locali di Pentima Bassa. La questione   da discutere è, in fondo, semplice e molto all’italiana: Pantalone non paga più. Nel 1970 infatti erano state scoperte , pare  per una soffiata, tante piccole truffe che messe  una sull’altra come pezzi della Lego, avevano raggiunto la consistenza di un duro colpo finanziario. L’intera struttura provinciale dell’Inps, se non proprio costretta alle corde, era stata toccata nelle casse e gli era venuto il fiato corto.   Read more…

mercoledì, Gennaio 5, 2022 Categoria: Cronache

La Beretta 22 del Mostro di Firenze e il fascicolo di Perugia

Il 1982 è l’anno in cui gli investigatori cercano a Perugia  la svolta decisiva per braccare il mostro di Firenze che ha  già ucciso cinque coppie di ragazzi.  La cercano e  la trovano nell’ufficio dei corpi di reato  del Tribunale in una busta di plastica spillata al fascicolo dell’agguato di Castelletti di Signa ,dove furono ammazzati a pistolettate la trentenne  Barbara Locci e il suo amante Antonio Lo Bianco, di qualche anno più giovane . Forse il primo della terribile serie di duplici omicidi. O una storia brutale di gelosia all’interno di una comunità di persone imparentate tra loro. Nei  processi che verranno , quando le vittime saranno sedici, e gli imputati Pietro Pacciani e i compagni di merende , quegli otto colpi sparati  contro un’auto ferma in un viottolo appena dopo un ponte, non verranno presi in considerazione. Non addebitati a loro. Ma c’è una questione  non da poco che  sembra collegare tutto dal ’68 all’85: ad esplodere i colpi mortali  potrebbe stata sempre la stessa pistola , una  Beretta calibro 22 long rifle. Read more…

lunedì, Dicembre 27, 2021 Categoria: Cronache

Paolo Adinolfi e i Ponzio Pilato della magistratura

di SERGIO MATERIA
-magistrato-
«Chiudendo il libro il primo pensiero va al dolore della famiglia. Un dolore per di più mescolato a rabbia per l’incredibile, indifferente, ininterrotto silenzio da parte della magistratura. Del CSM, della associazione, dei singoli. Perché comunque sia andata, chiunque sia stato, era chiaro da subito che Paolo Adinolfi è stato un magistrato solo e coraggioso. Solo perché isolato dai suoi stessi colleghi, coraggioso perché aveva capito benissimo di quale feccia fosse fatta la sezione fallimentare del Tribunale di Roma, quali e quanto potenti e spregiudicati fossero gli affari sporchi che lì dentro trovavano la loro definizione, secondo regole e interessi che con il diritto e la giustizia avevano poco a che fare, come racconta la giudice Chiara Schettini.

Read more…

lunedì, Dicembre 27, 2021 Categoria: Cronache

… e Di Pietro a Perugia rimise la toga

Il 4 febbraio 2000, il giorno in cui Antonio Di Pietro rimise la toga, dopo le dimissioni dalla magistratura di sei anni prima, alla porta  palazzo di giustizia c’era la fila. Un po’ per l’importanza dell’udienza che  era  dedicata alla cosiddetta svendita della Federconsorzi , gigante dell’agricoltura, valore 4.800 miliardi di lire ,  e  generoso serbatoio di voti democristiani. Read more…

venerdì, Agosto 13, 2021 Categoria: Cronache

Il falso brasiliano di Foligno, il volo con il procuratore e la strage di Bologna

Fecero finta di niente anche la notte del 16 febbraio 1981, quando lo arrestarono per un furto di mobili antichi e di una pala d’altare. Eppure, il nome, Roberto Da Silva, 24 anni, nato a Rio De Janeiro, e l’attività, commerciante di oggetti d’antiquariato, erano coperture della quale almeno tre dirigenti della polizia furono sospettati di sapere che un’altra persona,  ricercata per tentato omicidio.  Forse sapevano e lo favorirono dandogli anche il porto d’armi. Sotto inchiesta giurarono di essere all’oscuro del taroccamento e le indagini si arenarono sui loro dinieghi. Come più avanti negli anni per due preti, una suora e un militare, fu solo una brutta parentesi l’arresto per averlo aiutato a Reggio Emilia , sua città natale. Nel 1976 aveva lasciato il Brasile ed era arrivato in Italia. Si era stabilito a Foligno, con quella identità di fantasia, protetto dallo schermo di complicità impensabili. Furono infatti anni di assoluta tranquillità quelli trascorsi all’Albergo La Nunziatella. Read more…

sabato, Agosto 7, 2021 Categoria: Cronache

Trenta anni fa, falso mostro di Foligno, ora ingegnere, Stefano Spilotros si candida in politica

di Allan Fontevecchia -Stefano Spilotros, cinquantenne nonno felice, sarà uno dei candidati alle comunali del suo paese, Caravaggio. Lo scrive ” Il Corriere della Sera” nella pagine di Bergamo. Sono trascorsi quasi trenta anni, ma la sua avventura/ disavventura giudiziaria in Umbria , se la ricordano ancora in  tanti, Se non altro perché  quella incredibile parentesi che l’ha visto protagonista  è stata per settimane sulle prime pagine dei giornali e nei titoli dei telegiornali non solo italiani. E perché il suo nome lui stesso l’accostò al Mostro di Foligno, che il 4 ottobre aveva rapito e barbaramente ucciso un bambino di quattro anni, Simone Allegretti.  Meglio: disse <<sono io il Mostro >> e lo presero sul serio.

Read more…

sabato, Luglio 10, 2021 Categoria: Cronache

Archivio: sequestro lampo di una donna, mandante il marito

 L’ imprenditrice agricola  di  43 anni, con la sua Citroen-Ax è sulla strada che costeggia lo stabilimento Elettrocarbonium di Narni Scalo. Come ogni giorno torna a casa ad Acquasparta. C’è nebbia, la visibilità è ridotta. Capita spesso. Quella sera, 10 dicembre 1991, sarà però una sera diversa da tutte le precedenti perché c’è una Thema che la tallona, l’affianca, la costringe ad accostare. Scendono in due e la rapiscono. La portano a Cerveteri dove la tengono nascosta dopo aver chiesto un riscatto di 600 milioni. È inverno, ma è anche la stagione dei sequestri lampo; undici in un anno. Il primo a febbraio a Reggio Calabria, l’ultimo questo che ha visto due banditi di Oliena in trasferta tra l’Umbria e il Lazio. Read more…

sabato, Aprile 10, 2021 Categoria: Cronache

Quando il sospetto camorra provocò il blocco dei lavori del carcere per i mafiosi

Capita, a volte, che,   a lavori in esecuzione , lo Stato scopra che l’appalto se l’è aggiudicato un’azienda prossima alla criminalità organizzata e che, di conseguenza, sia costretto a bloccare tutto. A Perugia una situazione del genere ha prodotto negli anni ’90 una curiosità e un paradosso. La curiosità è che il  bando per costruzione del carcere di Capanne, che avrà una porzione destinata al 41 bis, dunque anche all’isolamento dei detenuti mafiosi, è stato vinto da un’impresa contigua ad un clan camorristico. Il paradosso è che , con il cantiere bloccato, in un’ area sistemata  per l’occorrenza, si è celebrato un  maxi processo  che aveva tra gli imputati e i testimoni pentiti e capi di Cosa Nostra. Oltre a personaggi di riguardo come un ex presidente del consiglio dei ministri che è stato a capo del governo per sette volte.  Per  la prima volta  la criminalità organizzata ha costruito un luogo dove processare sé stessa. Read more…

domenica, Aprile 4, 2021 Categoria: Cronache

Barbara Corvi: i significati generali di un’inchiesta particolare

Capita che  improvvisi e importanti sviluppi di indagini complesse  abbiano un valore rilevante non solo per l’inchiesta in sé. Possano avere valori significativi  di carattere generale in più ambiti. Oltre la vicenda particolare. È- crediamo-il caso dell’accelerazione impressa recentemente, a dodici anni dai fatti, all’inchiesta sulla tragica fine di Barbara Corvi, la 35enne di Montecampano di Amelia, scomparsa dal 27 ottobre 2009.Il 30 marzo i carabinieri- coordinati dal procuratore della repubblica di Terni Alberto Liguori- hanno arrestato Roberto Lo Giudice- il marito di Barbara e padre dei due figli della coppia. Gli inquirenti lo accusano di omicidio volontario e di soppressione di cadavere. La donna sarebbe stata sciolta nell’acido. L’uomo sarebbe stato aiutato da uno dei suoi fratelli  Maurizio. Il movente è la gelosia da una parte e provati sostanziosi interessi economici dall’altra. Read more…