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Intercettazioni,libertà di stampa e privacy
Stiamo a vedere come va a finire la partita parlamentare. Intanto prendiamo atto di alcuni fatti che anche se qualora non andassero a compimento sono paradigmatici per il loro semplice essere stati pensati. Dunque si stanno per stabilire nuove norme sull’uso delle intercettazioni telefoniche nel corso di indagini su reati più o meno gravi che siano di criminalità organizzata, di corruzione o di malaffare generalizzato. Il Governo dice che certi vincoli e certi limitazioni servono per tutelare la privacy delle persone sottoposte ad indagini, per contenere gli abusi che fanno innalzare i costi della giustizia, per essere più garantisti e meno giustizialisti.Decine di magistrati, in particolare quelli che stanno in trincea a rappresentare la pubblica accusa nelle Procure della Repubblica hanno altre convinzioni: è una costrizione all’esercizio dell’azione penale,è uno spuntare le armi alle inchieste più delicate,è un dare un’enorme vantaggio a chi delinque , mafioso o colletto bianco che sia e che comunque usi il potere che detiene per tornaconto personale e ai danni del cittadino.Non ci sono alternative: o si sta da una parte o si sta dall’altra. Leggi tutto…
Ascolti:cronaca addio
In genere dal primo atto giudiziario, l’iscrizione nel registro degli indagati per una qualsiasi ipotesi di reato, all’udienza preliminare nella quale un pubblico ministro chiede al giudice il rinvio a giudizio o il proscioglimento del soggetto sottoposto ad indagini, mettendo gli atti a disposizione delle parti gli atti che quindi diventano pubblici, trascorrono diversi mesi, minimo due anni. Se le nuove normative sugli “ascolti”, le intercettazioni telefoniche, uno dei principali strumenti investigativi, diventassero legge per i cittadini sarebbero mesi o anni di buio. Leggi tutto…
Una città allo specchio
La mostra Fotoreporter a Perugia 1978 – 2010, storia della città- delle sue trasformazioni,dei suoi problemi, dei suoi personaggi ,raccontata dai fotografi di cronaca”, allestita a Palazzo della Penna a cura di Federico Fiorvanti, Alvaro Fiorucci e Alberto Mori, è stata prorogata al 20 giugno. La decisione è stata presa dal Comune in considerazione della crescente affluenza di visitatori. Fino ad oggi – i dati sono dell’ assessorato alla cultura – la mostra è stata visitata da più di cinquemila persone – un migliaio solo nei primi dieci giorni di apertura – e, a questo dato, vanno aggiunte le mille presenze registrate in occasione dell’inaugurazione ufficiale, che si è svolta il 20 marzo scorso. E’ stato inoltre deciso che il 5 e 6 giugno, in occasione delle manifestazioni del XX Giugno, saranno organizzate delle visite guidate, con prenotazione obbligatoria e biglietto ridotto, curate da Alberto Mori e Federico Fioravanti, due dei tre curatori della mostra. Per le prenotazioni tel. 075/5716233.
La bancarotta dei sequestri di persona
Alla fine degli anni novanta del secolo scorso collassa un’ impresa criminale multiforme che per molto tempo ha fatto buoni affari, parecchie vittime e tenuto alto il livello dell’allarme sociale. I due pilastri dell’impresa che non hanno significativi punti d’intesa tra loro, sono la cosiddetta “anonima sarda” e la “’ndrangheta “calabrese. La prima colpisce sull’isola e nelle regioni del centro-Italia dove i latitanti trovano rifugio e assistenza per vincoli di parentela e per comunanza di provenienze. La seconda si sposta per la penisola , anche al nord, e poi ripiega sull’Aspromonte che controlla palmo a palmo. L’industria dei sequestri di persona però chiude bottega,appunto alla fine degli anni novanta perchè il business non c’è più. Leggi tutto…
Il silenzio e la clemenza della Corte
Strano il silenzio intorno alla Procura della Repubblica di Terni. Eppure questa è una regione che dichiara, dichiara, dichiara, dichiara sempre, comunque su tutto: sulle sagre come sui grandi eventi, sulle eccellenze sanitarie (?) come sulle eccellenze enograstonomiche, sul calcio che non trova padrone come sugli imprenditori che battono cassa per rilanciarsi,sul marketing territoriale acchiappaturisti come sulle multinazionali che se ne vanno. Come è legittimo che sia, pur rivelatore di un’indefinita patologia comunicativa quando vien meno il costrutto. Figuriamoci che è d’uso corrente scodellare una conferenza stampa dietro l’altra fossanche soltanto per annunciare la conferenza stampa successiva. Figuriamoci che si fanno anche convegni per presentare il convegno che verrà. Legittimo per l’amordiddio , ma sintomo della stessa indefinita patologia comunicativa quando l’utilità è quella di una bacheca. Leggi tutto…
Perchè proprio lui?
Fausto Cardella, il magistrato che coordinò le indagini, Fabrizio Fornari il criminologo che ha studiato il fenomeno negli aspetti sociali ed economici e Italo Carmignani, giornalista de “Il messaggero” che ha seguito i fatti da cronista, analizzano dai diversi punti di vista delle loro competenze la ricostruzione del sequestro e della liberazione di Augusto De Megni che Alvaro Fiorucci ne ha fatto nel libro “Un bambino da fare a pezzi” edito da Morlacchi.Il libro costruito con gli schemi della narrativa d’inchiesta consegna al lettore una serie di elementi nuovi che arricchiscono la conoscenza degli eventi così come si è avuta dalle cronache giornalistiche all’inizio degli anni ’90.Il dibattto è in programma il 13 maggio 2010 nel chiostro di San Nicolò di Spoleto alle 17.
il marketing territoriale e i giornalismo locale.
Alle 10,30 di venerdì 23 aprile 2010 al Centro Servizi Galeazzo Alessi di Perugia siamo una bella pattuglia con tre presenze significative,il presidente della Camera di Commercio Giorgio Mencaroni,il presidente dell’Azienda promozione Turistica Stefano Cimicchi e lo storico non banale Gerardo Gatti.Il compito è: un confronto sul ruolo dei media nella costruzione dell’immagine del territorio e del clima di opinione e sull’efficacia delle politiche territoriali.Si registrano inteventi acuti,documentati,propositivi.Si parla del caso Meredith e dei turisti che non arrivano.Dei troppi localismi mentre tocca vendere l’Umbria in un unico pacchetto tutto compreso. Di quanto ancora faccia presa san Francesco nel mondo pur incalzato da San Benedetto. Di quei grandi vettori promozionali che sono/sono stati Umbria Jazz,il Perugia in serie A e Nakatà. Leggi tutto…
Ezio Mauro al Festival del giornalismo di Perugia
Sul palcoscenico del Pavone due poltrone. In platea e sui palchi tutto esaurito:sono giovani, soprattutto giovani che forse vogliono fare i gornalisti, che forse si occupano di comunicazione di massa, che forse stanno soltanto con gli occhi aperti su quello che gli gira intorno. Di certo si sentono cittadini con doveri e diritti . C’è una preoccupazione che li accomuna: temono che gli venga scippato il diritto ad essere informati e che vengano privati della possibilità di compiere scelte consapevoli:nel lavoro,nella società, attraverso la politica.Su una delle poltrone c’è Angelo Agostini direttore di “Problemi dell’Informazione”. Leggi tutto…
Il Festival del Giornalismo e la Carta di Perugia dimenticata
Il Festival Internazionale del Giornalismo, ha tra i tanti,anche il tema dell’informazione sulla salute e sulle malattie, nella scaletta dei sui impegni.E’ un tema che l’Umbria ha anticipato con atti concreti nel 1995.Atti che contengono impegni ,obblighi e doveri. Atti che sono stati dimenticati troppo in fretta dai diretti interessati. Riproporre oggi “La Carta di Perugia”,s ottoscritta nel 1995 dall’Ordine dei Giornalisti, dall’Ordine dei Medici e dall’Ordine degli Psicologi, potrebbe essere un piccolo contributo al dibattito. Leggi tutto…